COLLINE NOVARESI BIANCO COSTA DI SERA DEI TABACCHÈI
ALFONSO RINALDI

Non è detto che con i produttori di vino occorra necessariamente parlare di vino, specialmente a tavola. Un elenco dei possibili argomenti da affrontare comprende, a seconda anche della regione di appartenenza del vignaiolo e della sua età, il meteo, l’arte, le automobili sportive o quelle d’epoca, lo sport, la politica, la religione, la ristorazione. E ancora dieta, destinazioni, comunicazione, Internet, libri, Palio, etica, fisco, rincari, naturalità, ambiente. Poi c’è Alfonso Rinaldi, millesimo 1943, vignaiolo e scrittore di racconti noir a Suno, nelle Colline Novaresi, dove produce un unico bianco da una sola vigna della quale porta il nome, la Costa di Sera (perché guarda verso ovest, quindi il tramonto) dei Tabacchèi (e vai a capire chi fossero).

Con lui, i dieci argomenti di conversazione più frequenti, a parte il vino e i suoi racconti, secondo le nostre statistiche sono i seguenti: Rolling Stones, Led Zeppelin, Deep Purple; Hendrix, Clapton, Van Halen, AC/DC; Guns’n’Roses, Metallica, Aerosmith. Sì, insomma: è un vignaiolo rock, ma anche uno dei più miti e simpatici che abbiamo il piacere di conoscere, e che merita una visita in cantina e un ascolto attento del suo bellissimo Costa di Sera. Il quale, da diversi anni, non manca un colpo: è un bianco asciutto e snello ma mai angoloso, profumato di fiori di campo, fieno essiccato, con qualche vena agrumata che ricorda il cedro e in qualche annata persino il mandarino, accenti iodati e di erbe aromatiche; e all’assaggio è semplicemente buonissimo, pieno di succo, morbido in avvio, poi più nervoso e graffiante.

Un vino senza ridondanze, generoso e diretto, esattamente come colui che gli dà forma, Alfonso. Al quale dedichiamo i versi finali di una canzone che scommettiamo gli sta nel cuore come sta nel nostro, Going to California dei Led Zeppelin, datata 1971: «Standing on a hill in my mountain of dreams / telling myself it’s not as hard as it seems» (Sto su una collina nella mia montagna dei sogni / dicendomi che non è difficile come sembra). Ah, dimenticavamo: c’è una cosa che è un po’ di tempo che volevamo dirgli, ed è per noi più salubre dirgliela da qui. Alfonso, ecco… i Guns’n’Roses li sopravvaluti!


«Standing on a hill
in my mountain of dreams/
telling myself it’s not as hard
as it seems»