BARBERA D’ASTI
STRJA

MONTE STREGONE

Al centro di Acqui Terme c’è una sorgente dalla quale sgorga acqua sulfurea a settantacinque gradi: è la piazza della Bollente, uno dei tanti luoghi dell’Alto Monferrato che ha dato origine al vivace repertorio di storie e leggende popolate da streghe, sortilegi e magie assortite. Storie ora più evocative e cariche di mistero, ora più improbabili e sgangherate, legate a grottesche superstizioni e animate da comari litigiose e intruglione, con velleità di fattucchiere. Anche la campagna di Acqui Terme è punteggiata da luoghi simili: uno di questi è il Monte Stregone, che Alessandro Gallo e Roberto Orsi, amici d’infanzia ed entrambi enologi professionisti, sotto contratto in aziende ben avviate, hanno scelto come quartier generale per un progetto tutto loro.

Un progetto coltivato con cura dei dettagli ma senza nessun prurito di apparire, che comincia oggi a dare i suoi frutti con una sorprendente Barbera chiamata Strja (strega, in dialetto locale) in omaggio al genius loci di queste colline dell’Alessandrino. È una Barbera ricavata da una vigna di circa due ettari esposta a sud-est, piantata vent’anni fa a guyot sui terreni tufacei e calcarei di questo anfiteatro naturale, di proprietà del nonno di Alessandro: terre bianche, povere di sostanza organica e poco profonde, simili ai suoli del Roero benché meno sabbiose. Vinificata in cemento, con macerazioni non insistite, poi maturata per un anno in botti di rovere di diversi formati, Strja è ulteriormente affinata ancora per un anno in bottiglia prima di venire immessa sul mercato. E se ne avvantaggia in termini di spontaneità, di freschezza acida, di bevibilità; con una versione 2013 che esibisce un’agilità ormai quasi preclusa alla Barbera di Nizza Monferrato, ridondante di materia, di alcol e di anacronistiche velleità da concorso. Del resto questa porzione di Monferrato è zona ben diversa da quella di Nizza, e nonostante l’Appennino si conserva qui un’influenza marina che ritroviamo perfino nella cucina: si mangia pasta al pesto! Attenzione però, forse non è proprio il pesto l’abbinamento ideale della Barbera di Monte Stregone: strega sì, imbrogliona no.


Storie ora più evocative e cariche di mistero, ora più improbabili e sgangherate, legate a grottesche superstizioni e animate da comari litigiose e intruglione, con velleità di fattucchiere