SÜDTIROL MERANER HÜGEL
PARDELLERHOF

Strana storia quella della Schiava, che sembra condannata già dal nome a un destino di vino anonimo e subalterno. E tuttavia, se da un lato i viticoltori altoatesini stanno continuando a spiantarne le vigne (scese in pochi decenni dal 75% al 15% della superficie vitata regionale), è pur vero che mai come oggi il rosso da uve vernatsch appare capace di aggiornare il cliché ormai obsoleto di vinello scarico e inoffensivo, dalla magrezza anemica e dai risvolti vegetali. Ne abbiamo fatto esperienza in questi ultimi anni alle degustazioni della Vernatsch Cup, un singolare concorso enologico interamente dedicato alla Schiava che il titolare dell’Hotel Vigilius, Ulrich Ladurner, ha voluto provocatoriamente ambientare nel suo prestigioso albergo a cinque stelle, per capovolgere il luogo comune di vino povero e da osteria che ne ingabbia ingiustamente il potenziale.

Con la complicità di una vendemmia solare e promettente come la 2015, l’ultima edizione del Trofeo della Schiava ha evidenziato una volta di più quelle doti di succosa agilità che valorizzano il talento dei migliori vignaioli. Tra questi, accanto a nomi già da tempo apprezzati quali Franz Gojer e Georg Ramoser, Christian Plattner e Markus Prackwieser, ce n’è uno nuovo da tenere d’occhio: è il nome di Erwin Eccli, già docente alla Scuola Agraria di Laimburg, che oggi si propone con una linea di etichette tutte sue, ricavate in larga parte dai vigneti di famiglia nel comprensorio di Salorno. Ma non la schiava, che fa capo invece a una piccola vigna in dote al maso di sua moglie Anita, tradizionalmente allevata a pergola e ritagliata tra i meleti e le case di Marlengo, sulle colline moreniche del Meranese. È una zona meno nota rispetto al Lago di Caldaro o alle colline di Santa Maddalena, alla periferia di Bolzano; ma anche qui la schiava è di casa da sempre e grazie al lavoro di vignaioli preparati come Erwin rilancia le qualità di un rosso fresco e dinamico, sottile senza essere crudo, bensì animato da una scorrevolezza prodiga di dettagli.


Mai come oggi il rosso da uve vernatsch appare capace di aggiornare il cliché ormai obsoleto di vinello scarico e inoffensivo