«La nostra è un’azienda matrimoniale». Filippo Scienza e sua moglie Barbara sintetizzano così il loro coinvolgimento a Vallarom: un progetto avviato a fine anni Novanta nella campagna di Avio, in Vallagarina, subentrando ai nonni di lui. «La Vallagarina è il serbatoio enologico del Trentino, ma non ha ancora ricevuto la giusta considerazione e viene spesso snobbata come un territorio di serie B», sostiene Filippo. E ricorda come ai loro esordi l’azienda era condotta in modo del tutto convenzionale: poi dal 1999 non hanno più diserbato la vigna e dal 2000 hanno abbandonato i prodotti antibotritici, per lavorare negli ultimi dodici anni con rame e zolfo soltanto.
È a Barbara che si deve la fiducia nella certificazione biologica, intesa come tassello di un progetto complessivo che si concretizza non solo nella naturalezza espressiva dei vini, ma nelle scelte di tutta la filiera: dal passaggio alla legna per l’alimentazione del maso (qui l’azienda è anche abitazione e l’incidenza dei costi per il gasolio era di cinque volte superiore) alle bottiglie più leggere in vetro scuro; dall’etichetta in cotone alle brochure in carta riciclata. Anche la cantina ha seguito un percorso analogo, con il progressivo abbandono dei lieviti selezionati, di enzimi e batteri malolattici e delle altre pratiche “interventiste”, assecondando una presa di coscienza graduale, affidata al buon senso e alla ricerca dei giusti equilibri, al riparo da tentazioni ideologiche e pruriti modaioli.
Ecco perciò che il bernoccolo del ritorno alle varietà locali quali il marzemino e l’enanzio (o lambrusco a foglia frastagliata) non ha impedito a Filippo e Barbara di ripensare la formula dell’uvaggio bordolese per arricchirla con una quota di syrah. È nato così il Fuflus, che nella prima versione in commercio – la 2011 – mette subito in luce le sue convincenti qualità: un’esuberante scorta di frutto innervata di freschezza balsamica (le escursioni termiche sono un tratto decisivo del microclima di Avio) e una progressione gustativa giocata sulla tensione e sulla grinta tannica.
La Vallagarina è il serbatoio enologico del Trentino, ma non ha ancora ricevuto la giusta considerazione