TIMORASSO FAUSTO
MARINA COPPI

Qual è il Fausto più conosciuto della storia italica? Leali? Papetti? O addirittura, scusandoci per l’inciampo imbarazzante nel citare il nome di un politico, Bertinotti? Non scherziamo. “Il” Fausto nazionale per antonomasia è Fausto Coppi. Il più leggendario ciclista del nostro pianeta, dalle grotte neolitiche a oggi. Il Fausto dallo sterno carenato, il Fausto che aveva un’impressionante capacità polmonare (sette litri d’aria e mezzo), il Fausto che aveva il ritmo cardiaco di una tartaruga (trentaquattro pulsazioni al minuto a riposo). Soprattutto, il Fausto che ha vinto tutto ciò che si può vincere, dalla gara del Dopolavoro Tortona Dilettanti, nel 1938, ai Giro d’Italia (cinque) e ai Tour de France (due). Il nipote Francesco Bellocchio, figlio della figlia del “campionissimo”, Marina, comincia la sua avventura nel mondo del vino nel 2003.

Le strategie aziendali non abbracciano la biodinamica né la conduzione bio e basta, ma allo stesso tempo non scelgono l’impiego di tecniche eccessivamente manipolatorie. Non si fa uso di diserbanti. La vinificazione è garbatamente moderna, dove per “garbatamente” si intende un insieme di pratiche semplici anche se non di stampo arcaico, come magari amerebbero i wine hipster: niente anfore achee, niente lagares settecenteschi, nessuna macerazione di trentadue mesi sulle bucce. Al loro posto, pressatura soffice delle uve, fermentazione a temperatura controllata, maturazione di dieci mesi sulle fecce fini, bâtonnage. Il Timorasso Fausto 2013, pieno nel colore grano maturo, sorprende per il carattere peculiare dei profumi: un mazzetto di erbe aromatiche intensissimo, al punto da suscitare il sospetto che la vera composizione di base del vino sia 70% timorasso, 30% ruta, salvia, rosmarino, origano. Dunque scintillante, quasi pungente all’olfatto, si rilassa al palato, dove mantiene a ogni buon conto dinamica sicura, verve acida e minerale, bella sapidità nel ritmato finale.


Il più leggendario ciclista del nostro pianeta, dalle grotte neolitiche a oggi.
Il Fausto dallo sterno carenato, il Fausto che ha vinto tutto ciò che si può vincere