ROSSO DI MONTALCINO
FATTORIA DEL PINO

Montalcino non si è mai proceduto a una vera e propria “zonazione”; alcune aree hanno tuttavia fama così solida e caratteri così singolari da venir citate spesso in etichetta, e giustamente, a significare una origine specifica del vino, e non quella generica dal celeberrimo comune del Brunello. A mero titolo di esempio, zone come i Canalicchi, Sesta, Santa Restituta, Lume Spento, Camigliano o Torrenieri potrebbero rappresentare delle “sottozone”, il giorno che si decidesse di introdurre delle menzioni aggiuntive, come si chiamano altrove, per il Brunello e per il Rosso di Montalcino. Al medesimo livello di nomea e personalità va collocata l’area di Montosoli, un’ampia collina immediatamente a nord della città vera e propria, che si dice infonda caratteri di potenza, durezza, freschezza e definizione nei vini che lungo le sue varie pendici vengono ottenuti.

Tra i versanti, quello forse meno noto di Montosoli guarda a nord-ovest, cioè verso Siena, che si intuisce sullo sfondo nella direzione in cui si stende una vasta foresta demaniale, la quale a sua volta copre tutto il territorio fino alle rive dell’Ombrone. È qui che da qualche anno Jessica Pellegrini ha avviato una produzione minuscola e realmente artigianale – si tappano le 20.000 bottiglie annue a mano, per dire – di Brunello (prima annata 2010) e di Rosso. Realizzati con protocollo classico (macerazioni lunghe, affinamento in botti grandi di rovere di Slavonia), sono due perfetti vini di Montosoli. Hanno entrambi movenze matronali, anche per via del non indifferente carico d’alcol, ma la bella complessità di entrambi e la gagliarda vigoria in particolare del Rosso di Montalcino, solcato da una vena ferruginosa ma veramente ammaliante nella definizione del frutto e nella spigliatezza gustativa, autorizzano il pensiero che possa essere nata una nuova stella nel firmamento del comune. Oltretutto, come accennato, siamo solo agli inizi: la cantina non è ancora finita al momento in cui scriviamo, l’esperienza di Jessica come vinificatrice, parole sue, è ancora limitata, non tutte le annate che il buon Dio ha mandato di recente si attagliano al sangiovese di Montalcino e all’idea che Jessica pare averne. Siamo persuasi, comunque, che quella di Fattoria del Pino sia una buona frequenza su cui restare sintonizzati negli anni a venire.


Un’ampia collina immediatamente a nord della città vera e propria, che si dice infonda caratteri di potenza, durezza, freschezza e definizione nei vini che lungo le sue varie pendici vengono ottenuti