Testimone di un radicale rovesciamento di prospettiva, nei dialoghi platonici Socrate appare sempre altro da quello che è. E come con la parola, in quel dialogare continuo che è il suo modo di fare filosofia, riesce a spiazzare gli interlocutori, incurante che i suoi discorsi appaiano ridicoli quando invece tracimano pensieri virtuosi, così a tavola Socrate beve più di tutti, ma nessuno lo ha mai visto ubriaco. Ce lo ricorda il filosofo Jean-Luc Nancy (Ebbrezza, Mimesis, 2015) che richiama il Simposio di Platone per sottolineare quel nesso tra il vino e la verità di cui Socrate è il più accreditato portavoce. «Il vino e i bambini dicono la verità», ma si tratta di «una verità che non può essere né cercata né trovata, né stabilita né provata»: va accolta, assorbita, scolata come una bottiglia di vino. Rielaboriamo queste considerazioni al ritorno dalla visita a Olivier Paul Morandini, che ha lasciato il suo lavoro a Bruxelles per venire in Alta Maremma e reinventarsi vigneron bio a Campiglia, in un posto che al confronto con la centralità del parlamento europeo deve sembrare sulle prime letteralmente “fuori mondo”. Il vino più irresistibile assaggiato in cantina si chiama d’Acco, la prima parola pronunciata da suo figlio Matteo, che sta per d’accord: e chi non è d’accordo con un rosso così?
Nato come vino per dissetare i vendemmiatori, da una vigna di alicante piantata in pianura, con problemi di umidità e un terreno scarsamente drenante, ha trovato solo in tempi recenti la sua strada. Olivier ci racconta che l’anno della svolta è il 2015: non ha lavorato il terreno, ha sfogliato la vigna, abbassato le rese e anticipato la raccolta dell’alicante a fine agosto, di quasi tre settimane. Ne ha ricavato così un succulento vin de soif, nel più filologico spirito grenache. Ora lo propone nella bottiglia da un litro e raccomanda di berlo fresco, a 12 gradi, meglio se in vena di abbinamenti non scontati, all’occorrenza anche con il pesce. Se cercate un rosso senza struttura, felicemente in bilico tra il floreale e il vegetale, senza sofismi né sofisticazioni, questo vino saprà mettervi d’accordo e persuadervi. Socraticamente.
Il vino e i bambini dicono la verità, ma si tratta di una verità che non può essere né cercata né trovata, né stabilita né provata