NON SEMPRE
LA FELCE

Percorrendo l’autostrada “Azzurra”, una volta lasciata la Toscana ed entrati in Liguria, si è tentati appena possibile di mandare lo sguardo verso il mare. Oltre i boschi, si sa, ci sono posti d’incanto: Lerici, Tellaro, Portovenere, e poi le Cinque Terre, Levanto, Deiva. Un’idea meno popolare, ma valida, è visitare la campagna dalla parte opposta, dove subito dopo il limite regionale toscano si alzano i rilievi di Ortonovo. Superati i tornanti del paese, ci si trova in un contesto pedemontano, tra valloni angusti e pareti di boscaglia ripidissime.

Ci sono anche qua e là, inattese, radure di vigneto, che innescano domande su come sia possibile non solo tenerle nell’ordine in cui sono, ma in qualche caso persino raggiungerle. Andrea Marcesini fa il vignaiolo qui, erede della tradizione familiare. Cura un totale di sei ettari vitati, frammentati in dieci appezzamenti, così diversi tra loro che ad esempio il vermentino viene vendemmiato in quattro “passate” che possono distare tra loro un mese, come nel 2015.

Oltre alla citata varietà, regina di queste colline, Andrea ha messo a dimora – o più spesso lasciato, negli impianti più vecchi – cultivar come la massaretta, l’alicante, il canaiolo, l’albarola, nonché un po’ di trebbiano, malvasia di Candia non aromatica, sangiovese e merlot.

Tutto è condotto in agricoltura sostenibile da anni, e si stanno avviando le pratiche per la certificazione biologica. I suoi vini più conosciuti, quelli – bianco e rosso – umilmente battezzati Quotidiano, lo sono anche per l’ineffabile etichetta che riproduce una pagina di giornale: prodotti semplici ma significativi. Le selezioni, però, hanno grinta e tensione veramente ragguardevoli. Il Non Sempre in versione secca – è il nome usato per il Passito aziendale, seguito dal numero 139 – è una novità assoluta. Andrea ha imbottigliato a parte il contenuto di una delle vasche di vinificazione del suo Colli di Luni dal vigneto Monte dei Frati, e l’esito non lascia dubbi: il vino, affilato come una katana, ha un bel profumo di mare, foglie di limone, fiori bianchi, ma soprattutto un allungo gustativo per cui la prima parola che ci viene in mente è “perentorio”. E quando abbiamo appreso il prezzo cui sarà venduto, abbiamo ripensato a una frase di Mario Soldati, che scelse queste zone per il suo buen retiro: «l’umiltà è quella virtù che, quando la si ha, si crede di non averla». Appunto.