Se il vino ti prende, ti cattura, c’è poco da fare. Resti impigliato nella sua rete, sedotto dal suo carisma, stordito dalla sua magia. E puoi anche decidere di cambiare vita, di rimetterti in gioco, di inventarti un batticuore. È successo a molti di noi, ed è successo anche a Giuliano Salesi e alla sua compagna Simona De Vecchis, professionisti affermati nella capitale, titolari di una società specializzata in traduzioni e servizi linguistici di qualità, leader nel settore. Giuliano si avvicina al vino e ne rimane conquistato, avvinto. In pochi anni brucia le tappe della sua formazione, ma si accorge ben presto che le degustazioni gli vanno strette, che il collezionismo non gli basta più.
È il momento di passare dall’altro lato, di lasciare la città, di ridisegnare da capo la propria traiettoria di lavoro, il proprio orizzonte vitale. Così approda nella campagna di Trevinano, minuscolo borgo di origine medievale all’intersezione tra Lazio, Umbria e Toscana. Siamo a due passi dalle Terme di San Casciano e dalla Riserva Naturale del Monte Rufeno: qui c’è una bimba da far nascere, un casale da ristrutturare, una vigna da piantare. Un nuovo inizio, insomma.
E Giuliano inizia da zero, piantando lui stesso nel 2009 un ettaro di vigna oltre quota seicento, esposta a sud-ovest e affacciata sulla rocca di Trevinano, con il Monte Amiata che le copre le spalle. Utilizza una selezione massale di vecchie viti della zona, poi innestate in campo: c’è una piccola quota di ciliegiolo, ma il grosso è sangiovese, anche nella varietà locale nota come greghetto rosso. Il terreno è un impasto di limo e sabbia, molto calcareo, con uno strato superficiale di quarzite e sassi: Giuliano lo lavora tutto a mano, ricorrendo a sovesci e a preparati biodinamici. E ne ricava un rosso che esprime la scalpitante vitalità del sangiovese di montagna, innervato da vibrazioni acide e refrattario a ogni mediazione. L’annata 2014 è una scossa di ciliegia elettrica, di mirtillo fulminante: se mai vi servisse un antidoto alle soporifere morbidezze dei rossi più levigati e stucchevoli, l’avete trovato.
Trevinano, minuscolo borgo di origine medievale all’intersezione tra Lazio, Umbria e Toscana.Qui c’è una bimba da far nascere, un casale da ristrutturare, una vigna da piantare.Un nuovo inizio, insomma