La strada provinciale 68 è un’arteria decisiva per le terre del Cerasuolo, e non sorprende affatto che Arianna Occhipinti l’abbia scelta come sigla per l’etichetta del suo vino bandiera. È una cerniera insinuata nella campagna iblea che, dopo aver attraversato le case di Pedalino, serpeggia tra le vigne e i carrubi, fino a incanalarsi nel paese di Vittoria.
Nel suo tragitto costeggia le contrade iblee dove la vigna è di casa da sempre: Fossa di Lupo, dove le terre rosse sabbiose e leggere garantiscono sottigliezze aromatiche al frappato, rilasciando sfumature minerali; Bombolieri, dove la roccia calcarea è quasi in superficie e il nero d’Avola trova più spazio; Pettineo, dove il frappato dei ceppi più vecchi, dalla foglia frastagliata e dal grappolo serrato e compatto, è custodito da cloni oggi pressoché estinti (“uva antica” la chiamavano i vecchi contadini della zona); e infine Bastonaca, forse la contrada più storica del Cerasuolo, a metà strada tra Vittoria e Pedalino: qui la sabbia rossa è poverissima di sostanza organica e ha una granulometria simile alle sabbie marine, tessitura ideale per rossi profumati ed espressivi, in cui cogliere la vena floreale e il riflesso di un frutto meno scuro e più gentile, senza rinunciare alle vibrazioni di freschezza acida.
Proprio in contrada Bastonaca Guglielmo Manenti ha voluto le sue vigne, e ha scelto l’alberello, cioè la vite che offre maggiori garanzie di longevità e che interagisce al meglio con le peculiarità del terroir ibleo. L’alberello è anche la nodosa, ieratica icona del consorzio I Vigneri, a cui la sua azienda aderisce: intitolato a una maestranza di viticoltori costituita a Catania nel XV secolo, è un consorzio voluto da Salvo Foti per aggregare vignaioli che dall’Etna a Pachino, da Pantelleria alle Eolie, siano impegnati a custodire un’idea di viticoltura tradizionale, centrata sulla manualità delle lavorazioni. Tradizionale ma tutt’altro che approssimativa, come testimonia il Frappato 2014 di Manenti: coinvolgente e goloso senza rinunciare alla nitidezza della definizione aromatica, profumato di viola, melograno e lampone, foderato da un frutto di sorprendente purezza. Una gioia per il palato.
Qui la sabbia rossa è poverissima di sostanza organica e ha una granulometria simile alle sabbie marine, tessitura ideale per rossi profumati ed espressivi