Da tempo immemore le campagne di Mamoiada, nell’entroterra dell’isola dei Sardi, accolgono la coltivazione del cannonau, vitigno-emblema del vino isolano. L’altezza media sul livello del mare di quest’area della Barbagia è di circa seicento metri, i vigneti si trovano ad altitudini variabili tra i cinquecento e – addirittura – i novecento metri. Le escursioni termiche tra giorno e notte sono sensibili e talvolta molto accentuate. Il calore estivo può essere molto forte e di conseguenza le uve sintetizzano un contenuto zuccherino non esattamente contenuto. Nonostante sia un territorio abbastanza poco noto al cosiddetto grande pubblico, Mamoiada ospita un notabile numero di cantine private, nell’ordine di alcune decine. Tra queste piccole aziende, spesso a conduzione familiare, ci è sembrato molto valido il rustico e sincero lavoro di Giampaolo Paddeu, che firma – da una vecchia vigna di circa sessant’anni di età – un Cannonau poderoso ma misurato negli accenti aromatici e nell’arco gustativo.
Apprezzabile in particolare la forza controllata dei tannini, sodi, compatti, certo non timidi, ma mai aridi o polverosi al tatto. Il lotto di imbottigliamento 2013 ha carattere ombroso, reticente all’olfatto sulle prime (e anche sulle seconde: dategli almeno una mezz’ora di areazione prima di avvicinarci le narici), un timbro alcolico non particolarmente elevato per quest’area (sui 14 gradi), un frutto più scuro e carnoso rispetto al lotto 2015. Quest’ultimo risulta nettamente più caldo sia come dato analitico (15,5 gradi), sia soprattutto come rilievo termico al palato; al momento ancora imbrigliato dalle note dolci del rovere (tonneaux), ma davvero promettente per purezza di frutto e tratto salino conclusivo, va atteso qualche anno per poterne apprezzare pienamente le qualità.
Nonostante sia un territorio abbastanza poco noto al cosiddetto grande pubblico, Mamoiada ospita un notabile numero di cantine private, nell’ordine di alcune decine