VALDOBBIADENE PROSECCO BRUT MILLESIMATO ANNUALE
RUGE

Inutile negare la cruda verità: presso i bevitori di vino esperti, massime i bevitori di vino esperti e pure snob, poche tipologie godono di una fama opaca quanto quella del Prosecco. Non aiuta la frequenza preoccupante con la quale in molti ristoranti viene formulata la famigerata domanda: «gradisce un aperitivo? Un prosecchino?». Per un produttore serio di questo vino – e ce ne sono parecchi – è quindi un’impresa doppiamente impegnativa svincolare il proprio nome da tali insistiti stereotipi. Eppure la tipologia sta conoscendo non soltanto un’imponente espansione commerciale, il che è sotto gli occhi di tutti (vigneti di prosecco, o meglio glera, il vitigno di gran lunga maggioritario, sono in fase di piantagione fino nei salotti e nelle camere da letto delle città del Nord-Est), ma anche una benvenuta pluralità di interpretazioni stilistiche.

Tra rifermentazioni ancestrali, Prosecco Colfóndo, metodo classico, prese di spuma subacquee, ce n’è per tutti i gusti. Noi siamo rimasti favorevolmente colpiti dall’originalità aromatica del Valdobbiadene Prosecco Brut Millesimato Annuale prodotto dalla firma Ruge (la “g” in etichetta è riprodotta specularmente, il che rende il marchio facilmente riconoscibile a colpo d’occhio) di Ruggero e Andrea Ruggeri. Avrete notato la sovrabbondanza di “rug”: in effetti sembra quasi sia previsto dal disciplinare che almeno la metà delle famiglie produttrici di Prosecco abbia l’obbligo di legge di chiamarsi Ruggeri. Il vino, un Brut nel quale è giustappunto assente la cadenza dolce di molti Prosecco (8 grammi per litro di zuccheri sono appena percettibili), offre una palette di profumi molto vivi e freschi, dai piacevoli rimandi agrumati, soprattutto bergamotto e limone, poi litchi, zenzero, glicine. Ma il suo punto di forza è in tutta evidenza lo sviluppo al palato: diffusivo, dalla carbonica molto fine e soffice, ma mai in debito di slancio e ritmo. Tutto meno che un “prosecchino”, insomma.


Vigneti di prosecco, o meglio glera, sono in fase di piantagione fino nei salotti e nelle camere da letto delle città del Nord-Est