VERDICCHIO DEI CASTELLI DI JESI CLASSICO SUPERIORE VIGNETO DI TOBIA
COL DI CORTE

Nell’autunno del 1970 Mario Soldati approdava a Montecarotto, ferocemente ostile alla deriva industriale del Verdicchio nelle anforette e fomentato da tutti i pregiudizi contro un vino che vedeva prestare il fianco «al grande inganno del consumismo più spinto, alle pastorizzazioni, alle refrigerazioni, ai filtraggi e compagnia bella». Ma qui, a Montecarotto, dopo chilometri di cisterne e di autoclavi, ritrovava in un bicchiere di Verdicchio il profumo della campagna: «siamo in presenza di un prodigio. L’antico Verdicchio sale alle nari, raggiunge il cervello, rianima il nostro oppresso e sfiduciato cuore».

A distanza di quarant’anni da quell’autunno qualcosa del genere deve essere successa anche al romano Giacomo Rossi, uomo di cinema come lo era Soldati (sua la produzione del documentario Resistenza naturale, di Jonathan Nossiter): arriva a Montecarotto, perde la testa per queste colline, rileva vigne e cantina di un’azienda locale e si reinventa produttore di Verdicchio. Le sue idee sono subito chiare: artigianalità delle lavorazioni e fedeltà alle stagioni, vini biologici e territoriali. «Mi piace pensare ai miei vini non come a semplici prodotti e alla mia cantina non come a un’azienda» confessa Giacomo, consapevole di forzare un po’ la mano. Ma sarebbe ingiusto inquadrarlo come quel talebano che non è. Al contrario, è una persona equilibrata e aperta al confronto, che anche dopo aver seguito un corso con Nicolas Joly e Stefano Bellotti per avviarsi alla biodinamica, non perde di vista l’esigenza di una sintesi e la consapevolezza di una mediazione. Così i suoi vini, specie i diversi Verdicchio, assecondano questa ricerca di equilibri e scelgono la strada di una sorvegliata tipicità, senza nessuna urgenza di esibire una diversità sopra le righe. Dopo averci incuriosito con un Verdicchio Anno Uno 2014 fresco e slanciato, dal luminoso carattere agrumato, Giacomo ci conquista ora con questo Vigneto di Tobia della vendemmia 2015, il suo primo Verdicchio figlio delle fermentazioni spontanee, capace di coniugare grinta sapida e naturalezza espressiva sotto il segno della misura.