INTRODUZIONE

Abbiamo il massimo rispetto per i grandi vini, che siano figli delle denominazioni famose o appartenenti alla numerosissima famiglia del suffisso in –aia. Ma non sono l’oggetto di questa pubblicazione. Qui, più umilmente, non diamo conto dei vini famosi, ma di quelli che non lo sono. Da nord a sud esiste un’Italia ricca di vini sorprendenti, a tratti eterodossi nell’espressione, alcune volte ottenuti da vitigni molto rari, altre volte alla loro seconda o terza vendemmia, altre ancora prodotti in microzone sconosciute anche alle stesse mappe catastali. Un’Italia talmente ricca da richiedere, per un’esplorazione profonda, se non sistematica, non uno ma forse cinquanta volumi.


Noi abbiamo fatto del nostro meglio per gettare una piccola luce su alcuni di essi. Abbiamo scelto di descrivere, più che di giudicare; di incuriosire, più che di attribuire punteggi; di stimolare alla ricerca, più che di proporre delle gerarchie. Attenzione, un punto decisivo: la qualità è fuor di dubbio, ma non si tratta necessariamente di vini di vertice assoluto né, per forza di cose, sempre e comunque complessi.

Si tratta di vini onesti, che danno un piacere onesto. Un piacere semplice, talvolta, o in altri casi (non rari) un piacere più ampio e appagante: il piacere che danno i grandi vini.

Ma sempre un piacere sicuro; o almeno così è parso a noi.


Armando, Fabio e Giampaolo