Non si può dire che Mario Macciocca, classe 1973, sia un pantofolaio. Talento eclettico, si misura da anni in quasi tutti i campi delle attività e dello scibile. Al momento gli manca solo la fabbricazione di ringhiere, il ricamo a intaglio, la pesca del pesce palla. Per il resto ci siamo: giocatore della nazionale italiana di football americano, quasi laureato in fisica delle particelle, studente a Lettere e Filosofia, barman nello storico club La Palma di Roma, e – giustappunto – vignaiolo e produttore di vino al Piglio. Qui, nella vigna/cru Civitella, di circa cinque ettari, produce da una dozzina d’anni vini (soprattutto rossi) di carattere deciso. I suoi Cesanese hanno materia non bruta, tannini generosi, alcol esuberante e un notevole passo al palato.
Più aneddotica ma di sicuro da non trascurare la produzione di vino bianco. Il Monocromo, basato su uve passerina, si muove con una certa lentezza nei primi minuti dopo la stappatura. All’olfatto rimane guardingo, imperscrutabile. Il bevitore tuttavia intuisce che sta per succedere qualcosa. E infatti: dopo le impuntature iniziali, si scioglie in profumi molto rinfrescanti e invitanti di litchi, limone, mela, erbe aromatiche. Ma il bello arriva dopo, quando se ne beve il primo sorso. Il Monocromo affonda sull’acceleratore, le note sapide danno trazione, l’alternanza tra frutto e sale tiene “sollevato” il gusto, la scia finale è lunga e priva di pieghe amarognole. Insomma, un bianco molto saporito, se non fine nei tratti. Ultima annotazione: non fate troppo caso alla controetichetta («Fatto con la volontà di minimizzare l’intervento dell’uomo, spesso fallace o condizionato, fino all’essenziale. Grado zero, ove si combatte e si risolve il conflitto tra umano e naturale, tra contingente ed assoluto e il vino non fattualizza più soltanto tracce o connotazioni del gesto umano, ma impronta del sintagma-territorio»), forse il giorno in cui l’ha scritta Mario aveva bevuto un po’.
Giocatore della nazionale italiana di football americano, quasi laureato in fisica delle particelle, studente a Lettere e Filosofia, barman nello storico club La Palma di Roma, e - giustappunto - vignaiolo