COTIDIE NEOSTÒS
SPIRITI EBBRI

I soci Pierpaolo e Damiano provengono da famiglie che fanno vino da sempre nelle campagne del cosentino, da piccole vigne di proprietà e acquistando le uve. Con l’amico Michele decidono di produrre vino nel 2005, dapprima per consumo privato, poi via via mettendo a fuoco il progetto di venderlo. «Sin dall’inizio ci fu chiaro che avremmo prodotto vini naturali», ricorda Pierpaolo. Spiriti Ebbri nasce ufficialmente come marchio nel 2008, «con sede nella garagistica cantina di Spezzano Piccolo». Ma con i vin de garage il Cotidie Neostòs ha poco o nulla a che spartire, se non per le mere dimensioni del locale di vinificazione: là dove per stereotipo consolidato si aderisce a stilemi internazionali, disciplinati da una tecnica ferrea e non di rado omologante, qui si è al contrario davanti a un bianco sauvage, difficile da imbrigliare. «Il vino esige tempo e disciplina, ma questo non esclude la presenza di immaginazione, sogno, follia... Noi facciamo vini ‘libertari’, dove lieviti e batteri – entro certe regole che, purtroppo, sono costretto a definire di ‘buon senso’ – fanno quello che vogliono, sono ribelli e non facilmente controllabili», così Pierpaolo.

Attenzione però, per quanto affascinante possa risultare una simile visione, nel recensire un vino noi badiamo al sodo: cioè a quanto sia più o meno buono. E il Cotidie Neostòs, nel suo assetto un po’ cubista, buono lo è senz’altro.

Da uve trebbiano e malvasia in maggioranza, più un saldo di pecorello, vinificato per la maggior parte in acciaio (un 30% fermenta in barrique usate), senza alcuna macerazione sulle bucce, malolattica svolta, si presenta di color giallo limone opalescente, in tutta evidenza frizzante nei primi minuti. Con l’aria trova velocemente una maggiore distensione e apertura, con profumi floreali in alternanza a note di erbe dell’orto, un sapore vivo e sapido, un finale rinfrescante, appena toccato dalla carbonica. «In futuro ci piacerebbe consorziare diversi piccoli vignaioli, con vigne da tre-cinquemila metri quadrati, cui riconoscere un prezzo dignitoso per le loro uve e consentire la sopravvivenza di veri e propri piccoli cru». Auguri.


Il vino esige tempo e disciplina, ma questo non esclude la presenza di immaginazione, sogno, follia