ome il Trentino-Alto Adige o il Friuli-Venezia Giulia, anche l’Emilia-Romagna è un’espressione impropria di geografia politica che unisce due regioni tra loro radicalmente differenti. Dall’Emilia alla Romagna tutto cambia: il paesaggio, gli accenti della lingua, il carattere delle persone, la gastronomia e naturalmente i vini. Per l’immaginario collettivo l’Emilia è il regno dei rossi frizzanti a base di lambrusco prodotti nell’ampia pianura attraversata dal fiume Po, mentre la Romagna è il feudo dei rossi fermi a base di sangiovese prodotti sulle colline che guardano il mare Adriatico. Rientrano perfettamente in questo scenario di opposizioni anche i bianchi passiti: in Emilia c’è la malvasia dei Colli Piacentini, un’uva deliziosamente aromatica; in Romagna l’albana, un’uva non aromatica dal carattere più neutro cui l’appassimento dona fragranza ed espressività.