IL MALVASIA PASSITO DELLE LIPARI P rodotto nelle Eolie o Lipari, sette isole di origine vulcanica (Alicudi, Filicudi, Lipari, Panarea, Salina, Stromboli, Vulcano) al largo della Sicilia settentrionale, il Malvasia delle Lipari trova, come il Moscato di Pantelleria, la sua espressione più nobile nella tipologia del Passito rispetto a quella più artificiosa del Liquoroso, ottenuto attraverso la fortificazione del vino. La vite è coltivata sulle isole di Salina, chiamata anticamente Didyme (dal greco , gemello) per la presenza di due vulcani gemelli (Monte dei Porri e Fossa dei Felci); di Lipari, che con i suoi 37 chilometri di estensione è la più grande del gruppo; e di Vulcano, che, insieme a Stromboli, è l’unica dell’arcipelago ad avere ancora un vulcano attivo. I vigneti si estendono dal livello del mare fino ai 400 metri di altitudine e i suoli, di matrice vulcanica con prevalenza di sabbia, sono ricchi di costituenti minerali solubili: il vino di Salina, ad esempio, risulta possedere un elevato contenuto di potassio, magnesio e calcio. La coltivazione della vite nelle Eolie ha origini antichissime: Diodoro Siculo parla di una colonia greca che tra il 588 e il 577 a.C. avrebbe diffuso a Lipari un vitigno di nome malvasia, ma non è sicuro che si tratti di quello coltivato oggi sull’isola. In ogni caso la malvasia era presente in quest’area ben prima che i mercanti veneziani, intorno al 1248, diffondessero in Italia le uve che portano tale nome: il ritrovamento di monete databili al 400-350 a.C. con l’immagine di tralci e grappoli conferma la tradizione vitivinicola millenaria di questo angolo fatato del vino siciliano. Sono stati i Greci, infatti, a chiamare queste isole Eolie, perché ritenevano fosse la dimora di Eolo, dio dei venti, e greca d’origine è anche l’uva complementare presente nel disciplinare, il corinto nero. Nel suo monumentale trattato del 1596 Andrea Bacci parla del «vino sincero» prodotto a Lipari, mentre nel 1778 Jean-Pierre Houël, artista francese innamorato della Sicilia e autore del annota nel suo diario uno scorcio della vita contadina dell’isola: «L’agricoltura è il lavoro più importante per i liparioti. Più di due terzi dell’isola sono coltivati a vite. I tre quarti delle coltivazioni sono destinati alla produzione di uva secca, chiamata passa, che viene inviata a Londra». Nel 1890 Guy de Maupassant in descrive la Malvasia prodotta a Salina come «sciroppo di zolfo, è proprio il vino dei vulcani». didymos De naturali vinorum historia Voyage pittoresque des isles de Sicile, de Malte et de Lipari, La vita errante L’appassimento all’aperto della malvasia sull’ isola di Vulcano. Il Gran Cratere della Fossa sull’ isola di Vulcano. Malvasia delle Lipari Passito Hauner • malvasia delle Lipari 95% corinto nero 5% • prima annata prodotta 1968 • bottiglie annue 15.000 da 0,50 • prezzo € 23 Nel 1963 Carlo Hauner, pittore e designer di origine bresciana, arriva per la prima volta nelle Eolie, in anticipo sui flussi turistici di massa degli anni a seguire, in un’epoca in cui queste terre pagavano l’abbandono delle campagne da parte degli isolani che cercavano fortuna all’estero, tra l’Australia e le Americhe. Hauner s’innamora dell’isola di Salina, tornandovi altre volte durante le vacanze estive e infine trasferendosi definitivamente negli anni Settanta. Incuriosito dalla coltivazione della malvasia, osserva i produttori locali raccoglierla a settembre per lasciarla appassire all’aperto sui cannizzi. Impara così la tecnica di produzione del passito locale, documentandosi nel frattempo sui testi di enologia del presente e del passato. Riunisce una ventina di ettari più o meno incolti, ripristina i terrazzamenti locali e introduce alcune novità tecniche, facendo appassire l’uva sulla vite e sperimentando l’uso del freddo durante la fermentazione. Nasce così lo storico Passito che rivoluzionerà gli assetti territoriali, imponendosi come uno dei protagonisti della moderna enologia italiana. Ha colore dorato dalle sfumature topazio. Olfatto con sentori di arbusti, lievi nuance di canditi e miele. Palato delicato, sottile, leggero, tutto giocato sulle trasparenze: piacevole, alcolico, sapido. Chiusura lineare e garbata. Malvasia delle Lipari Passito Selezione Carlo Hauner Hauner • malvasia delle Lipari 95% corinto nero 5% • prima annata prodotta 1993 • bottiglie annue 3.000 da 0,50 • prezzo € 42 Riferimento centrale del vino dolce italiano e simbolo della riscossa produttiva della Sicilia più laterale e meno conosciuta, quella delle Lipari, la famiglia Hauner ha investito, come altre aziende dell’arcipelago, anche nella produzione dei capperi: piccoli e saporiti boccioli raccolti in estate e stesi a riposare prima della salagione, che racchiudono il gusto selvatico e agrodolce di queste terre di mare. La conduzione attuale, guidata da Carlo Hauner jr. con il figlio Andrea, continua nel solco della tradizione del capostipite, cui è dedicata una riserva prodotta a partire dal 1993. L’appassimento all’aperto delle uve sui arriva quasi a sfiorare il mese di durata e successivamente il vino fermenta in barrique, dove termina la maturazione in 2 anni e mezzo. Acceso colore dorato dai brillanti riflessi aranciati. Profumi variegati di scorza d’arancia, canditi, confettura di albicocca, erbe aromatiche (rosmarino su tutte), sfumature balsamiche, toni salmastri: un profilo cangiante, seducente, irresistibile. Palato denso, succoso, espressivo: albicocca secca, scorza d’agrume candito, pesche sciroppate, erbe aromatiche a profusione (timo, rosmarino, origano). Sviluppo gustativo di notevole ariosità e contrasto, allietato da toni fruttati e intense sensazioni salmastre. Che carattere, che slancio, che naturalezza! cannizzi Hauner località Lingua, via Umberto I 98050 Santa Marina Salina, isola di Salina, Eolie (ME) tel 090 9843141 - 090 6409427 – info@hauner.it Malvasia delle Lipari Passito Fenech • malvasia delle Lipari 95% corinto nero 5% • prima annata prodotta 1996 • bottiglie annue da 4.000 da 0,50 • prezzo € 30 Personaggio verace e vernacolare, Francesco Fenech proviene da una famiglia di viticoltori dagli avi maltesi e dalla storia romanzesca. Il nonno, anche lui di nome Francesco, era un maestro bottaio, costretto a emigrare in America per l’avvento della fillossera, che fece fortuna con un negozio di frutta e verdura a East Boston. Rientrato a Salina, perde tutto a causa del socio americano, ma trova l’amore. Il figlio Antonio, dopo essersi salvato dal fronte della seconda guerra mondiale e dalla tubercolosi, comincia a produrre vino negli anni Sessanta. Nel 1996 il nipote Francesco Fenech vende alcune proprietà per costruire la cantina e impiantare nuovi vigneti di malvasia. Oggi conduce 5 ettari a coltivazione biologica sparsi in ben 35 appezzamenti, alcuni dei quali dei veri e propri fazzoletti di terra, in un contesto da viticoltura eroica. L’appassimento delle uve avviene all’aperto per una dozzina di giorni, la maturazione del vino in acciaio. Colore paglierino brillante, naso selvatico di arbusti con fresche note “agrumate” (limone candito), aria di mare, nuance di pasticceria. Palato di buona consistenza, con alcolicità, acidità e sapore in eterogenea e bilanciata combinazione, molto contrastato, con un finale di menta fresca e buccia di lime. Fenech Via Fratelli Mirabito 41 98050 Malfa, isola di Salina, Eolie (ME) tel 090 9844041 - 339 5756155 – info@fenech.it Malvasia delle Lipari Passito Lantieri - Punta dell’Ufala • malvasia delle Lipari 95% corinto nero 5% • prima annata prodotta 2009 • bottiglie annue 6.000 da 0,50 • prezzo € 30 Palermitana d’origine, laureata in Medicina e Chirurgia con varie specializzazioni, Paola Lantieri lascia una carriera avviata nel mondo universitario per esercitare la professione di medico in ospedale, quindi abbandona suo malgrado il lavoro di una vita per diventare l’amministratore delegato di un’importante catena di supermercati dopo la morte del padre che ne era il proprietario. Nove anni più tardi, vende la società per acquistare dei diritti d’impianto sull’isola di Vulcano. È il 2002 e Paola ha 51 anni. Tra il 2003 e il 2005 pianta 5 ettari di vigneto attorno a una delle case più vecchie dell’isola. La coltivazione avviene in assenza di acqua, anche di soccorso: l’unico arricchimento del terreno è il sovescio. Dopo varie prove, nel 2009 imbottiglia la prima partita ufficiale di Passito, inseguendo il sapore conosciuto tempo prima a casa di alcuni contadini. Con il 2014 sembra esserci riuscita. Appassimento al sole, macerazione in infusione per 15 giorni con aggiunta dell’uva passita durante la fermentazione, torchiatura manuale, affinamento in damigiane di vetro. Colore ambrato marrone, naso di clamorosa uva passa con dentro un’irresistibile gariga di erbe aromatiche (salvia, lavanda, timo, rosmarino), note salmastre, datteri, elicriso, capperi. Palato denso e viscoso, succoso da morire, freschissimo, con tannino sottile quanto infiltrante e una persistenza infinita di carrube, liquirizia, genziana, caramello al sale. Lantieri - Punta dell’Ufala Contrada Gelso – 98055 isola di Vulcano, Eolie (ME) tel 091 6889635 - 336 712905 info@malvasiavulcano.com