L’ALEATICO PASSITO DELL’ELBA T erza isola italiana per estensione, l’Elba è con i suoi 224 chilometri la maggiore dell’Arcipelago toscano. La morfologia del territorio è prevalentemente collinare (i rilievi vocati alla coltivazione della vite arrivano ai 450 metri di altitudine), con un importante rilievo nella parte occidentale, il Monte Capanne, che supera di poco i 1.000 metri. La complessa stratificazione geologica ha determinato differenti tipi di suoli: terreni sciolti nella parte ovest; terreni calcarei e ciottolosi, mediamente argillosi, nel settore centrale, di origine sedimentaria; terreni poco profondi, molto minerali, con formazione grossolana di scheletro, nella zona orientale, di origine metamorfica. La viticoltura si concentra nella parte centro-orientale (Portoferraio, piana di Mola, Lacona, Porto Azzurro) con qualche appendice nel versante occidentale all’interno della valle tra Marina di Campo e Procchio, al confine con il massiccio del Monte Capanne. Il clima è mediterraneo. Le origini viticole dell’Elba sono antichissime, datate al periodo etrusco, sebbene l’allevamento ad alberello denoti l’influenza greca e le prime testimonianze risalgano a Plinio il Vecchio, che nella descrive l’«isola feconda di vino». A distanza di secoli, un bando del 1595 emanato da Ferdinando I de’ Medici raccomanda di recintare i vigneti per difenderli dal pascolo brado. Nel corso del tempo l’isola ha composto una sorta di giardino ampelografico con il trebbiano, il sangiovese e l’aleatico provenienti dalla Toscana, l’ansonica dalla Sicilia (dove è nota con il nome di inzolia), il vermentino dalla Corsica e dalla Liguria. Tra questi vitigni, l’aleatico si distingue per la capacità di generare vini dolci viscosi e profondi, dal carattere mediterraneo e salmastro, fatto inusuale per un rosso passito. Nell’isola di pietra e di ferro – per secoli l’industria mineraria e la coltivazione della vite sono state le risorse principali del territorio, tanto che secondo Napoleone la gente dell’Elba era forte e sana perché il vino conferiva energia e salute – l’Aleatico Passito viene tradizionalmente prodotto con uve fatte appassire al sole per una ventina di giorni, su graticci o cassette (in quest’ultimo caso anche all’interno di tunnel ricoperti da teloni), secondo una pratica tipica delle isole del Sud Italia (Pantelleria, Lipari). Dal 2011 l’Elba Passito è Docg. Storia naturale Uve di aleatico all’ inizio e alla fine dell’appassimento in pianta. Aleatico Passito dell’Elba Acquabona • aleatico • prima annata prodotta 1990 • bottiglie annue 2.600 da 0,375 • prezzo € 30 Situata tra Portoferraio e Porto Azzurro, adagiandosi dolcemente sul versante orientale del Monte Orello con i 14 ettari che la circondano, la fattoria dell’Acquabona (chiamata così per la presenza di una fonte d’acqua dolce) risale ai primi decenni del Settecento. L’azienda vitivinicola nasce verso la fine degli anni Cinquanta in forma mista e viene rilanciata negli anni Ottanta da tre agronomi non elbani – Marcello Fioretti, Lorenzo Capitani, Ugo Lucchini – che s’innamorano dell’isola. Le uve per la produzione dell’Aleatico Passito arrivano dai 2 ettari terrazzati del podere Cote di Siterno, che si trova a sud dell’azienda, nella frazione Lacona (comune di Capoliveri). Le uve raccolte a fine agosto vengono fatte appassire su graticci di canne sotto il sole settembrino (quello “seccafichi”, come si dice da queste parti) per una quindicina di giorni. La fermentazione avviene in acciaio, la maturazione in vecchie barrique per circa 30 mesi. Ha colore rubino imporporato con bordo granato scuro. Olfatto di notevole intensità che si apre a raggiera su note di macchia mediterranea, olive, tapenade, gariga, capperi, salsedine, ciliegia. C’è la macchia del bosco, l’eucalipto dei pini mediterranei, i risvolti delle resine profumate, la freschezza dell’alloro. Palato denso e viscoso, profondo quanto succoso, con un mare di amarena, tanta prugna sciroppata, note mentolato-balsamiche e una dolcezza senza veli – tenera, struggente – che si accompagna a un finale di acciuga e a mille trasparenze gustative. Acquabona Località Acquabona 1 – 57037 Portoferraio (LI) tel 0565 933013 – info@acquabonaelba.it Aleatico Passito dell’Elba Alea Ludendo Fattoria delle Ripalte • aleatico • prima annata prodotta 2003 • bottiglie annue 4.000 da 0,375 • prezzo € 30 Situata nell’eden della Tenuta delle Ripalte – un promontorio all’estremità sud-est dell’isola circondato da spiagge e baie, immerso nella macchia mediterranea, con i suoli rossi delle vecchie miniere che contrastano il blu accecante del mare – e inserita nel Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, la Fattoria nasce nel 1896 con il conte Tobler, nobile svizzero con la passione del vino. La villa ottocentesca della famiglia Tobler Theodoli Quintavalle è ancora al centro della tenuta, oggi azienda agricola e raffinato luogo d’accoglienza. Dei 450 ettari di cui si circonda la proprietà, 15 sono vitati e la cantina costruita su tre livelli dall’architetto Tobia Scarpa nel 2010 vi si integra quasi scomparendo. Sopra il terrazzo panoramico della copertura avviene l’appassimento delle uve provenienti dai vigneti di Poggio Turco. L’Aleatico Passito firmato da Piermario Meletti Cavallari – che, lasciato il Podere Grattamacco di Bolgheri, ha trovato qui il suo – ha colore rubino intenso con sfumature porpora e un olfatto esplosivo di aria di mare, acciuga, erbe mediterranee, sottobosco, gariga. Il palato è denso, ricco, viscoso, dal tannino morbido e dalla dolcezza cospicua, convessa, invitante, che non sottrae spazio né a una persistenza intessuta di erbe aromatiche (rosmarino, alloro, origano, mirto), né all’allungo salmastro-balsamico. buen retiro Fattoria delle Ripalte Località Ripalte – 57031 Capoliveri (LI) tel 0565 94211 – info@fattoriadelleripalte.it Cristino La Piana • aleatico • prima annata prodotta 2004 • bottiglie annue 900 da 0,375 • prezzo € 25 Nel 1999 Eros Bollani lascia la professione di fisioterapista a Roma per avventurarsi sull’isola di Capraia, recuperando i terreni coltivati che suo padre aveva lasciato in concessione alla colonia penale fino agli anni Ottanta. Lo seguono la figlia Alice, che oggi si dedica anima e corpo all’azienda, e il suocero Giuseppe. Nel 2000 i primi 3 ettari e mezzo sono letteralmente strappati alla macchia mediterranea in un’area denominata Piano di Santo Stefano. Nel 2012 viene avviato il recupero di antiche terrazze nella valle di Portovecchio, parte nord dell’isola. Nel 2015 da uno stabile appartenuto fino al 1986 alla colonia penale viene ricavata la cantina di vinificazione, la prima dell’isola (in precedenza le uve venivano trasportate con dei camion frigo sull’isola d’Elba). Il Cristino è un passito prodotto con uve da agricoltura biologica raccolte a settembre e fatte appassire all’aperto su graticci per una ventina di giorni. Non può fregiarsi della Doc ma appartiene senz’altro allo spirito dell’Aleatico isolano. Ha fitto colore porpora-melanzana. L’olfatto è una ventata irresistibile di capperi, acciughe, salsedine, olive, tapenade, amarena. C’è tutta la macchia mediterranea: i pini marittimi, gli olivi, quasi l’elicriso, perfino il fico e le carrube. Palato denso, anzi viscoso, cremoso, dolce, invitante: amarena su amarena, prugne sciroppate, toni salmastri e silvestri. Una coccola di seta, una carezza aromatica, una leccornia. La Piana Via Roma 25 – 57032 Capraia Isola (LI) tel 392 0592988 – info@lapianacapraia.it Cinque variazioni sull’Aleatico fra Toscana, Umbria, Lazio Nanerone Piandibugnano • aleatico • prima annata prodotta 2001 • bottiglie annue 1.000 da 0,50 • prezzo € 22 Verso la fine del 2001 tre amici appassionati di vino e professionisti del settore con esperienze diverse (il ristoratore Carlo Filippeschi, l’enologo Paolo Trappolini, il selezionatore Giorgio Bucelli) decidono di cimentarsi nella produzione, acquisendo il podere di Piandibugnano in cima a un colle sopra Seggiano a 500 metri di quota. Ristrutturano la cantina e reimpiantano 3 ettari e mezzo di vigneto in mezzo a boschi e oliveti, dove già si sente l’aria della montagna. I terreni sono caratterizzati da suoli ricchi di galestro, la conduzione rispetta i parametri dell’agricoltura biologica, il paesaggio è mozzafiato. Nasce qui il Nanerone, oggi di Carlo e Paolo (Giorgio si è ritirato dalla società): un Aleatico Passito prodotto da uve raccolte tardivamente nel mese di ottobre, con fermentazione alcolica in acciaio e malolattica in barrique, dove il vino matura per 2 anni e mezzo. Ha colore granato acceso e fitto. Olfatto di notevole carattere con intensi profumi di mare, di capperi, di acciuga, poi di erbe mediterranee e medicinali, qualcosa di rosmarino e tamarindo. Palato denso, molto dolce, goloso, convesso, carezzevole, ammiccante, pregno di note salmastre, di sensazioni di gariga, di erbe selvatiche, con cuore succoso di prugna sciroppata. Carattere pulsante. Piandibugnano Località Piandibugnano – 58038 Seggiano (GR) tel 0564 950773 – info@piandibugnano.com Aleatico Passito Barberani • aleatico • prima annata prodotta 2007 • bottiglie annue 3.000 da 0,50 • prezzo € 27 A pochi chilometri da Orvieto, sulle sponde del lago di Corbara, in un contesto paesaggistico e viticolo di assoluto fascino, la cantina Barberani – fondata nel 1961 da Vittorio, lanciata nel firmamento nazionale dal figlio Luigi e oggi condotta dalla terza generazione della famiglia rappresentata dai nipoti Bernardo e Niccolò – produce vini di carattere che da tempo l’hanno imposta come una delle realtà più interessanti del vino umbro anche sul fronte del passito. Accanto al più noto Orvieto Classico Superiore Muffa Nobile Calcaia, tra i capostipiti della tipologia in regione, c’è un Moscato Passito capace di confrontarsi con le migliori espressioni nazionali per l’avvolgente aromaticità (scorza d’arancia, fiori di zagara, rosmarino, salvia, albicocca secca) e per un succoso profilo mediterraneo, e c’è poi un Aleatico da uve lasciate leggermente appassire in vigna, con 5 anni di maturazione in barrique, che affascina per le note lievemente affumicate, la speziatura dei chiodi di garofano, gli spiccati sentori di rosa appassita e amarena. Ha palato denso, alcolico, nobile, sorretto da un tannino di solida tessitura e da un finale rinfrescante tutto giocato sul contrasto gustativo. Poco noto, ma di tutto interesse. Barberani Località Cerreto – 05023 Baschi (TR) tel 0763 341820 – info@barberani.com Idea Trappolini • aleatico • prima annata prodotta 1998 • bottiglie annue 4.000 da 0,50 • prezzo € 18 Fondata nel 1961 da papà Mario, l’azienda della famiglia Trappolini – situata sulle dolci colline della Teverina, tra Lazio e Umbria – è guidata dai figli Roberto e Paolo, noto enologo della zona. I 30 ettari vitati vengono condotti nel nome di una viticoltura sana, naturale e sostenibile: bandita la chimica, si effettuano pratiche agronomiche quali sovescio, inerbimento e una potatura consapevole che garantisca alla pianta il giusto equilibrio vegetativo. Le uve di aleatico per la produzione dell’Idea arrivano dal vigneto Campo Sassi di Castiglione Teverina, uno dei tre comuni su cui si estendono le vigne aziendali: gli altri due sono Civitella d’Agliano e Montefiascone (noto per aver dato i natali all’Est! Est!! Est!!!). L’Idea prevede l’aggiunta del vino pigiato dal 50% dei grappoli fatti appassire per circa 3 mesi a quello vinificato in modo tradizionale. La maturazione avviene in acciaio. Il risultato è un passito che abbina calore e freschezza. Colore rubino intenso dal bordo granato. Naso di notevole : capperi, salsedine, macchia mediterranea, rosa canina, chiodi di garofano. Palato denso, dolce, contrastato, invitante, dalle seducenti trasparenze gustative, fra note di erbe aromatiche (rosmarino) e sensazioni salmastre. Potente e aggraziato, coniuga il carattere di terra dell’aleatico laziale con l’esuberanza di quello isolano. appeal Trappolini Via del Rivellino 65 01024 Castiglione in Teverina (VT) tel 0761 948381 – info@ trappolini.com Zero8 Passito Georgea Marini • aleatico • prima annata prodotta 2011 • bottiglie annue 600 da 0,375 • prezzo € 24 Originaria di Gradoli, dove ha sempre vissuto, Georgea Marini decide, dopo il diploma del 2008 (liceo linguistico), di rigenerare i piccoli appezzamenti vitati di famiglia sparsi nel territorio del suo paese. Inizia una formazione personale nel campo agricolo: imprenditrice e vignaiola, aderisce a una forma di agricoltura sostenibile, poi biologica, infine organica. Produce le prime bottiglie nel 2010. Dal vocato terroir di Gradoli, caratterizzato da suoli di origine vulcanica, le uve di aleatico vengono raccolte manualmente, fatte appassire sui graticci in campo, pigiate con diraspatura una volta raggiunto il giusto grado zuccherino, fatte fermentare in modo spontaneo. Il vino matura poi in barrique di terzo passaggio per un periodo variabile – da 1 a 3 anni – in rapporto all’assaggio. Ha colore porpora scuro con bordo granato e un olfatto ferroso, terroso, con note di brace e di prugna sciroppata. Palato ricco, viscoso, intenso, di spiccata dolcezza e notevole volume, con sviluppo di erbe mediterranee, frutta rossa candita, pino silvestre. Tannino fitto che segna e insaporisce, centro bocca di notevole forza motrice, con aperture di eucalipto, tracce balsamiche, echi salmastri, sottofondo di liquirizia, note lievemente affumicate. Potente, viscerale, profondo. Georgea Marini Via F. Buzi 2 – 01010 Gradoli (VT) tel 320 7950055 – aziendamarinigeorgea@libero.it Salice Salentino Aleatico Dolce Candido • aleatico • prima annata prodotta 1979 • bottiglie annue 3.000 da 0,50 • prezzo € 20 Portabandiera del moderno vino salentino, questa cantina di tradizione familiare è stata fondata nel 1929 da Francesco Candido con lo stabilimento vinicolo di San Donaci, che trasformava le uve prodotte dai 400 ettari di proprietà per la commercializzazione del vino sfuso, non di rado spedito nel Nord Italia. I primi imbottigliamenti sono del 1957. Quarant’anni più tardi nasce la cantina di Guagnano, destinata alla trasformazione delle uve, ma a San Donaci resta la parte dedicata all’affinamento e all’imbottigliamento. Gli ettari oggi sono 140, tutti a coltivazione biologica (l’agricoltura sostenibile è da sempre un cavallo di battaglia dell’azienda). La produzione è diretta da Alessandro Candido, figlio di Francesco. Nell’ampia gamma aziendale trova spazio una versione dolce di aleatico, vitigno tradizionale nel Salento e qui in una rara versione Doc. Proviene da vecchi alberelli con uve raccolte tardivamente a fine settembre. Maturazione di un anno in barrique di secondo e terzo passaggio. Colore rubino dai riflessi granato. Il calore del territorio salentino traspare già al naso, che sfoggia note di macchia mediterranea, sfumature terrose, note balsamiche. Palato denso, ricco, caldo, anche contrastato, dai caratteri più tipici di queste contrade: il sole del Sud, le note dei capperi, le resine profumate, le accensioni dell’eucalipto, i fumi della terra, il tratto rustico-verace del gusto. Candido Via A. Diaz 46 – 72025 San Donaci (BR) tel 0831 635674 – candido@candidowines.it