IL REFRONTOLO PASSITO DEI COLLI DI CONEGLIANO

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ituata in un’area ristretta della Docg Colli di Conegliano che coinvolge i comuni di Refrontolo, Pieve di Soligo e San Pietro di Feletto, questo rosso passito nasce da uve marzemino, un vitigno a lungo considerato di origine veneta ma che recenti indagini ipotizzano essere arrivato nell’alto Adriatico dalla città di Merzifon, in Turchia. Secondo altre teorie il nome marzemino sarebbe da mettere in relazione con il villaggio di Marzmin nella Carniola (una comunità ormai scomparsa, tra la Carinzia e la Slovenia) e da qui poi diffuso attraverso le milizie della Serenissima in Vallagarina, attuale zona d’elezione, omaggiata anche da Mozart, che fu ospite presso i Lodron di Nogaredo, nel finale del Don Giovanni: «Versa il vino. Eccellente Marzemino! ». I refrontolesi rivendicano però la paternità della citazione, ritenendo che sia stato il librettista Lorenzo Da Ponte – nativo di Ceneda, poco lontano da Refrontolo – a far conoscere al musicista il vino della sua terra. Al di là delle storie e dei campanilismi, questo vitigno ha trovato un habitat ideale anche tra le dolci e maestose colline dell’alta provincia di Treviso, ai piedi delle Dolomiti bellunesi che le proteggono dai venti freddi: terreni alluvionali con forte incidenza argillosa, prediletti dal marzemino, e clima ventilato con aria fresca e asciutta, ideale per l’appassimento delle uve. La zona dei Colli di Conegliano ha origini antiche che risalgono all’età romana. Le attestazioni storiche sul vino di questo territorio vanno dagli Statuti Coneglianesi del 1282 ai Diari di Marin Sanudo il Giovane, letterato veneziano del Cinquecento, fino all’esplicita citazione dei marzemini nel Cento e dieci ricordi che formano il buon fattore di villa di Giacomo Agostinetti del 1679. Come il Torchiato di Fregona che si produce sull’altro versante, quello orientale, della denominazione, il Refrontolo Passito è un vino misconosciuto e prodotto in poche quantità (questo è il regno del Prosecco), ma d’indubbio carattere.