I FLÉTRI DELLA VALLE D’AOSTA C ontraddistinto da un decorso est-ovest raro per il versante meridionale delle Alpi, il territorio della Valle d’Aosta rappresenta i caratteri più puri e peculiari del vino di montagna: altitudini pronunciate e forti pendenze; vigneti frazionati spesso disposti su terrazze; forti escursioni termiche tra giorno e notte. I suoi vini sono tra i più originali e meno conosciuti, anche per l’esigua produzione, dell’intera Penisola: profumati, densi, ricchi di freschezza e sapore. Non fanno eccezione i vini dolci o (passiti), prodotti in ambedue i versanti orografici della Dora Baltea: l’Adret e l’Envers, termini provenienti dal , l’idioma locale di matrice francoprovenzale che un parigino faticherebbe a comprendere. Il primo, che significa “dritto”, occupa il versante sinistro e principale della valle, quello solatio. Il secondo, letteralmente “inverso” o “rovescio”, è invece meno esposto al sole e si distende con minore incidenza vitata sulla destra orografica del fiume. Se la Valle d’Aosta è terra bilingue di confine (sente l’influsso francofono tanto della Savoia francese quanto del Vallese svizzero), i suoi parlano una lingua tutt’altro che ibrida o dialettale, distinguendosi per la limpidezza dell’espressione. flétri patois valdôtain flétri Il vino dolce più celebre della regione è il Moscato Passito o Muscat Flétri di Chambave. Le sue origini vengono fatte storicamente risalire al 1494, quando Giorgio di Challant di Casa Savoia offrì al re di Francia Carlo VIII il passito di Chambave. Vinificato con lo stesso moscato – quello bianco di Canelli, localmente chiamato “muscat à petits grains” – alla base del Moscato d’Asti piemontese, ma con risultati radicalmente differenti sul piano della tipologia e dello stile, il Muscat Flétri di Chambave, prodotto nella parte mediana della valle in una manciata di comuni alle porte di Aosta (Chambave, Châtillon, Verrayes, Saint-Vincent, Saint-Denis, Montjovet, Pontey), è un passito di seducente aromaticità, denso quanto contrastato al palato. Accanto al moscato bianco, il vitigno più utilizzato per la produzione passita è il pinot grigio (nella zona di Nus chiamato “malvoisie”), un’uva non aromatica vinificata in purezza o in uvaggio con altre varietà. Completano la panoramica produttiva alcune rare versioni passite a base di prié blanc, il vitigno autoctono del Blanc de Morgex: provenienti da vigne a piede franco e uve raccolte in inverno, generalmente a dicembre, sono vini di temperata dolcezza che sanno conservare il patrimonio di delicata fragranza e spiccata sapidità tipico di questo territorio montano ai piedi del Monte Bianco, tra gli esempi nazionali più eclatanti di viticoltura eroica. La zona di Chambave è la patria del moscato bianco valdostano. Tra i vigneti a spalliera, spesso disposti a rittochino sui declivi delle colline (sopra), sopravvivono alcuni rari e meravigliosi impianti ad alberello (sotto). Valle d’Aosta Chambave Moscato Passito Prieuré La Crotta di Vegneron • moscato bianco • prima annata prodotta 1985 • bottiglie annue 5.500 (3.500 da 0,375; 2.000 da 0,50) • prezzo € 26 (0,375), € 33 (0,50) Le uve arrivano da impianti prevalentemente a spalliera e da alcuni rari, magnifici vigneti ad alberello, ad altitudini comprese tra i 450 e i 680 metri. La vendemmia è generalmente localizzata tra la fine di settembre e i primi di ottobre, la vinificazione prevede lunghe fermentazioni anche di un mese, la maturazione avviene in acciaio. Nasce così uno dei vini dolci più tradizionali, espressivi e longevi della Penisola, che ha trovato nel piemontese Andrea Costa, da tempo direttore tecnico di questa cantina cooperativa fondata nel 1980, un interprete attento e sensibile. Di colore dorato intenso e brillante, dalle sfumature lievemente aranciate, il Prieuré ha profumi di grande finezza varietale: muschio e moscato, moscato e muschio in perfetto chiasmo circolare, con sfumature di zenzero candito. Con il tempo l’olfatto si arricchisce di ariose note di erbe aromatiche (origano, rosmarino, salvia), di toni officinali, di squisite risonanze balsamiche. Il palato coniuga la purezza del tratto aromatico con una concentrazione mai fine a se stessa. Il vino è denso, felpato, profondo, sempre contrastato: l’alcol si fonde con gli zuccheri, l’acidità è rinfrescante, il finale sovente irresistibile. Un che rappresenta il fascino e l’eleganza del grande moscato di montagna. flétri La Crotta di Vegneron Piazza Roncas 2 – 11023 Chambave (AO) tel 0166 46670 – info@lacrotta.it Valle d’Aosta Chambave Muscat Flétri La Vrille • moscato bianco • prima annata prodotta 2006 • bottiglie annue 1.300 da 0,375 • prezzo € 40 Ex marinaio, Hervé Deguillame torna nella natia Valle d’Aosta dopo otto anni di navigazione tra il Mar Mediterraneo e l’Oceano Indiano. Nel 1991 pianta il suo primo vigneto di moscato bianco nella terra di Grangeon, frazioncina di Verrayes, comprando un piccolo campo in stato di abbandono che quattro generazioni prima apparteneva alla sua famiglia. Pazientemente, parcella dopo parcella, raduna un piccolo tesoretto vitato di 2 ettari e mezzo. Conferisce dapprima le uve, poi comincia, con il sostegno della moglie Luciana, l’avventura da vignaiolo indipendente, specializzandosi nella produzione del . Con l’annata 2006 questo passito, prodotto in tiratura quasi microscopica, si fa subito notare per il carattere aromatico, l’eleganza dello stile, la costanza di rendimento, diventando in breve tempo un Dorato brillante alla vista, esprime all’olfatto eteree sensazioni di muschio, canditi, frutti esotici, erbe di montagna, sfumature di pasticceria. Il palato è pieno di succo. Il soffio aromatico delle erbe (rosmarino, timo, alloro, talvolta ginepro), la vivezza balsamica e la viscosità del frutto incontrano il savoir-faire di un alcol nobile e integrato. L’allungo è caldo e setoso, la persistenza fresca e cristallina: qualcosa che si avvicina all’idea di grazia e purezza. flétri cult wine. La Vrille Hameau du Grangeon 1/A – 11020 Verrayes (AO) tel 0166 543018 - 333 2393695 – lavrille@gmail.com Valle d’Aosta Muscat Petit Grain Flétry Cave des Onze Communes • moscato bianco • prima annata prodotta 2010 • bottiglie annue 3.000 da 0,50 • prezzo € 15 Situata nell’Envers ai piedi del castello di Aymavilles, fondata nel 1990 e diretta dal veterano Dino Darensod, questa cantina cooperativa che raccoglie l’operato di oltre duecento soci del Centro Valle si è sempre contraddistinta per la definizione e la versatilità dei propri vini. Il fiore all’occhiello della produzione è questo di Moscato, frutto dell’appassimento per un paio di mesi di uve provenienti da altitudini non inferiori ai 750 metri e da tre (Villeneuve, Sarre, Saint-Pierre) degli undici comuni da cui prende il nome la cantina. Il vino ha colore giallo dorato intenso dalle sfumature quasi topazio e una delicata, elegante fragranza olfattiva di muschio e zenzero. Il palato è denso, ricco, voluttuoso, molto lineare nello sviluppo, assai definito nella componente varietale: c’è la polpa della frutta bianca, c’è uno sfizioso assieme di fiori bianchi, c’è il ritorno delle note muschiate, c’è la spiccata aromaticità dell’uva, c’è un alcol finale che scalda, seduce, inebria. flétri Cave des Onze Communes Frazione Urbains 14 – 11010 Aymavilles (AO) tel 0165 902912 – info@caveonzecommunes.it Les Abeilles Les Crêtes • moscato bianco • prima annata prodotta 2000 • bottiglie annue 2.500 da 0,375 • prezzo € 22 Ex professore di ginnastica e maestro di sci, Costantino Charrère, la cui famiglia ha con le terre di Aymavilles un legame secolare, è fra i padri della moderna viticoltura valdostana, la cui qualità ha contribuito a far conoscere oltre i confini regionali. Dedicato alle api ( ), attirate dallo zucchero contenuto negli acini dell’uva durante la surmaturazione, questo vino dolce – ultimo conseguimento dell’ampia produzione aziendale nota soprattutto per l’elegante Cuvée Bois, uno Chardonnay affinato nel legno – arriva da una vendemmia tardiva di moscato (si ricorre a un successivo, lieve appassimento in fruttaio solo se necessario) raccolto a novembre tra i filari di Gressan e Aymavilles, tra i 600 e i 950 metri di quota. Il profilo organolettico risente dell’andamento climatico stagionale e può variare da vendemmia a vendemmia. I profumi sono talvolta esuberanti (grafite, ginepro), talaltra sfumati, specie con l’invecchiamento (riflessi balsamici, sfumature officinali, note di erbe aromatiche quali salvia, rosmarino, timo). Il palato ha densità e dolcezza, un centro bocca setoso e sensuale, con zuccheri a braccetto dell’acidità, input alcolici integrati e un finale modulato di muschio e camomilla. les abeilles Les Crêtes Località Villetos 50 – 11010 Aymavilles (AO) tel 0165 902274 – info@lescretes.it Gargamelle La Cantina di Cunéaz Nadir • moscato bianco • prima annata prodotta 2009 • bottiglie annue 500 da 0,375 • prezzo € 15 Questa piccola cantina di Gressan, alle porte di Aosta, ha prodotto vino per autoconsumo finché nel 2009, ereditando l’attività del padre e del nonno, Nadir Cunéaz non l’ha sdoganata dall’anonimato amatoriale per avviare una produzione professionale nella tecnica quanto artigianale nella sostanza. Prodotto in tiratura pressoché confidenziale, il passito della casa, chiamato Gargamelle in omaggio ai giganti golosi inventati da Rabelais (fino al 2014 il nome era Gargantua), è un vino dolce tutto da scoprire. Vinificato come un rosso con fermentazione sulle bucce dopo la pigiatura e successivo passaggio in piccole botti di rovere di Slavonia, ha un colore dorato intenso dalle sfumature aranciate e un olfatto di scorza d’agrume, frutta sciroppata (è a tal punto netta l’analogia con l’albicocca che sembra quasi di estrarla dal vasetto), sensazioni balsamiche e scie di erbe aromatiche (rosmarino, timo). Palato di bella densità, con un tannino vivo da macerazione, uno sviluppo gustativo dolce-non dolce e una chiusura dai prepotenti ritorni di scorza d’arancia candita, albicocca secca, effluvi balsamici. Un moscato bianco metamorfico, estremo, fascinoso. La Cantina di Cunéaz Nadir Fraz. La Magdelaine 8 – 11020 Gressan (AO) tel 339 1891494 – lacantinadicuneaz@tiscali.it Lo Flapì Di Barrò • moscato 70% pinot grigio 30% • prima annata prodotta 2000 • bottiglie annue 1.000 da 0,50 • prezzo € 22 Agronomo, vignaiolo, ricercatore, direttore didattico, maestro assaggiatore di formaggi: Andrea Barmaz è uno spirito poliedrico e non stupisce che la sua produzione vitivinicola, condotta con la moglie Elvira Rini, sia altrettanto versatile. I (passiti) della casa erano due: esisteva anche un Lo Bien Flapì di pinot grigio elevato in barrique di acacia e prodotto fino al 2006, anno in cui i due coniugi hanno deciso di abbandonare le botti di legno per una conversione integrale all’acciaio (curiosamente il nome Di Barrò significa in patois “dei barili”). Lo Flapì ospita così nell’uvaggio, accanto al moscato, una quota di pinot grigio del precedente vino, secondo un taglio tipico dei vini dolci valdostani. Da uve appassite per 4 settimane nel sottotetto della cantina, questo vino dolce esce a un anno di distanza dalla vendemmia e presenta un profilo giocato più sulla che sulla concentrazione. Il colore è un paglierino leggero dai riflessi verdeggianti. Il naso ammalia per leggerezza: freschi toni fruttati, accenni di muschio e menta, piccoli agrumi, delicate accensioni balsamiche. Il palato è più succoso che denso, più polposo che grasso, più amabile che dolce. Lo sviluppo è giocato su un ritmo pimpante. Pera, pesca, erbe alpine, melone bianco. Un vino leggiadro e invitante. flapì souplesse Di Barrò Località Château Feuillet 8 11010 Saint Pierre (AO) tel 0165 903671 – dibarro@vievini.it Arline Maison Anselmet • pinot grigio 50% moscato bianco 40% gewürztraminer e sauvignon 10% • prima annata prodotta 1993 • bottiglie annue 2.500 da 0,50 • prezzo € 30 La famiglia Anselmet è legata al territorio di Villeneuve da secoli: il primo acquisto di una vigna risale addirittura al 1585. Nel 1978 Renato, al tempo impiegato Enel, mette mano ai primi imbottigliamenti. Con l’arrivo del figlio Giorgio nel 2001 la maison s’impone a livello nazionale per la qualità dei suoi vini. Preparato, appassionato, eclettico, Giorgio Anselmet si cimenta brillantemente con gli autoctoni e gli internazionali; l’acciaio e il legno; i rossi, i bianchi e gli spumanti. E naturalmente con i vini dolci. L’Arline (è il nome della figlia) unisce il moscato appassito in cassette con tre uve vendemmiate tardivamente: il pinot grigio raccolto a fine ottobre dopo il taglio del tralcio, il gewürztraminer e il sauvignon a fine novembre dopo l’attacco della muffa nobile. Assemblaggio tra gennaio e febbraio, poi 2 anni di maturazione in tonneau. Ha colore paglierino dorato intenso e brillante. Profumi di bella nobiltà aromatica: sentori esotici, note , albicocche secche, pesca nettarina. Palato denso e intenso, pieno e slanciato, con ascendenze esotiche, sottigliezze e un’anima di pompelmo che spinge sull’acidità. Contrastato e rinfrescante, ha sottofondo di granito e allungo di agrumi. Spirito valligiano e stile moderno. Invecchia magnificamente. rôti fumé Maison Anselmet Frazione Vereytaz 30 – 11018 Villeneuve (AO) tel 0165 95419 – info@maisonanselmet.it Mistigri Lo Triolet • pinot grigio • prima annata prodotta 2006 • bottiglie annue 2.000 da 0,375 • prezzo € 20 Da quando Marco Martin, capace quanto tenace vignaiolo valdostano sulle alture di Introd, ha cominciato ad affacciarsi sulla scena enologica regionale, la sua vocazione nel vinificare il pinot grigio, piantato a 900 metri di altitudine, è parsa chiara a tutti. Dopo la versione in acciaio che l’ha fatto conoscere al pubblico e alla critica, e quella “élevé en barriques” che ne ha dimostrato l’ulteriore talento nel vinificare una varietà per nulla facile e concessiva, Martin gioca l’ dell’appassimento con il Mistigri (nome locale di un gioco di carte per bambini più conosciuto come l’“uomo nero”). Due mesi di appassimento e una fermentazione in acciaio, con una piccola quota del 20% in barrique, per un vino dolce più propenso alla concretezza e alla quadratura che a sparigliare le carte dell’equilibrio. Colore giallo dorato intenso e brillante con bella proposta fruttata ai profumi: frutta disidratata, agrume candito, toni tropicali, desinenze speziate. Il palato è denso, ricco, equilibrato: un assieme consistente dove dolcezza, alcolicità e sapore si mescolano in soluzione armonica. Finale copioso: toni di miele, sensazioni di albicocca candita, spezie orientali, inflessioni esotiche. atout Lo Triolet Località Junod 7 – 11010 Introd (AO) tel 0165 95437 - 339 138709 – lotriolet@vievini.it Valle d’Aosta Nus Malvoisie Flétri Les Granges • pinot grigio • prima annata prodotta 2006 • bottiglie annue 1.100 da 0,375 • prezzo € 22 Tre ettari vitati e uno a cereali e ortaggi, tutti a coltivazione biodinamica, tra i villaggi di Les Granges, che dà il nome all’azienda, e Lignan, sopra Nus, nella valle di Saint-Barthélemy, tra i 500 e i 700 metri di altitudine: Gualtiero Crea e la moglie Eliana Grange sono agricoltori nel senso più ampio e tradizionale del termine. Il loro flétri di pinot grigio proviene da un appassimento naturale delle uve in fruttaio per una durata che varia dai 30 ai 60 giorni in rapporto all’andamento climatico, prima di maturare lentamente in barrique usate per 2 anni. Ha colore dorato intenso e offre un profilo spontaneo di erbe di campo, fiori di montagna, scorza d’agrume candito, albicocche secche. Palato conseguente: denso, generoso, intenso, con note di fiori gialli e sensazioni di frutta candita. Alcolico e fresco, ha modulazione, continuità e un carattere di montagna espresso anche da un finale che sa di camomilla. Viene prodotto ad anni alterni, vinificato senza solfiti aggiunti e messo in commercio dopo 2 anni di affinamento in bottiglia. Les Granges Località Les Granges 8 – 11020 Nus (AO) tel 339 4896438 – info@lesgrangesvini.com Valle d’Aosta Blanc de Morgex et de La Salle Vendemmia Tardiva Chaudelune Cave Mont Blanc de Morgex et de La Salle • prié blanc • prima annata prodotta 2000 • bottiglie annue 3.000 da 0,50 • prezzo € 30 Baluardo e portabandiera del Blanc de Morgex, territorio estremo strappato alle pendici rocciose del Monte Bianco, questa cantina cooperativa, nata nel 1989 e oggi guidata dal giovane enologo Nicola Dal Negro, conta su un bacino di quasi 20 ettari frazionati lungo un’ottantina di viticoltori conferenti. Tra le versioni proposte (dalle varie selezioni del bianco alle cuvée del metodo classico), spicca il carattere del Chaudelune, un “vin de glace” le cui uve vengono raccolte durante la prima metà di dicembre a temperature abbondantemente sotto lo zero e vinificate alle prime luci dell’alba. L’acqua viene ghiacciata dal freddo, gli zuccheri si concentrano: ne esce un nettare di montagna dal colore giallo dorato intenso, dai profumi che ricordano il ginepro, la grafite, le erbe alpine (netto il rimando ai fiori del genepì), il miele, la cera d’api, la confettura di albicocche. Il palato è di buona densità, vellutato, cremoso, di moderata dolcezza. L’alcol è vigoroso e compenetrato, lo sviluppo di efficace contrasto, il finale ammandorlato, piacevolmente sapido, con echi di zafferano e fieno di montagna. Il vino viene affinato in botti non colmate di diversi carati ed essenze. Cave Mont Blanc de Morgex et La Salle Località La Ruine, Chemine des Iles 31 11017 Morgex (AO) tel 0165 800331 – info@caveduvinblanc.com Ninive Ermes Pavese • prié blanc • prima annata prodotta 2001 • bottiglie annue 800 da 0,50 • prezzo € 30 Nella parte più a nord dell’Alta Valle, quasi ai piedi del Monte Bianco, e all’estremo limite della coltivazione (qui la vigna si arrampica a 1200 metri di altitudine), la zona del Blanc de Morgex ha tutto il fascino della viticoltura più lunare ed eroica: un paesaggio montano, roccioso, freddo. È il regno del prié blanc, uva autoctona sopravvissuta al flagello della fillossera, le cui vigne franche di piede si abbarbicano lungo basse pergolette che bisogna vendemmiare sedendosi o sdraiandosi sotto la vite (per evitare di gelare, le uve devono restare vicine al suolo, che restituisce il caldo del giorno). Qui nasce il Ninive di Ermes Pavese, una vendemmia tardiva con uve raccolte a dicembre a temperature tra –5 °C e –10 °C, torchiate gelate e poi fermentate e affinate in acciaio. Se ne ottiene un vino dal colore paglierino dorato intenso, dai profumi di erbe alpine e officinali, fiori di montagna, sfumature di menta, fieno, genepì. Di stile dolce -non dolce, ha tratto sinuoso, sapido, infiltrante, con ritorni di fiori alpini, menta, piccoli frutti bianchi, fieno. Un passito stilizzato, affascinante, originale. Ermes Pavese Frazione La Ruine, Strada Pineta 24 11017 Morgex (AO) tel 0165 800053 - 347 4409153 – pavese@vievini.it Blanc Flapì Albert Vevey • prié blanc • prima annata prodotta 2010 • bottiglie annue 1.500 da 0,375 • prezzo € 24 Questa piccola cantina familiare (un ettaro e mezzo di vigneto per 10.000 bottiglie annue) è stata fondata nel 1968 da Albert Vevey, figura pionieristica non solo del Blanc de Morgex, seguendo la via tracciata dal leggendario abate Bougeat, ma dell’intera viticoltura valdostana. Dopo la sua scomparsa, nel 1990 ne hanno raccolto l’eredità i figli Mario e Mirko, che la conducono secondo principi di sostenibilità ambientale. Raro quanto prezioso, e finora prodotto solo in tre annate (2010, 2013, 2016), il Blanc Flapì è un vino dolce a metà strada tra l’eiswein e il passito: le uve di prié blanc, coltivate su vigne franche di piede ad altitudini comprese tra 900 e 1100 metri, vengono raccolte a settembre durante il periodo canonico della vendemmia del Blanc de Morgex e lasciate appassire in vigna per 3 mesi all’interno di di plastica protetti da reti a temperature che scendono anche a –10 °C, producendo una disidratazione naturale senza formazione di muffe. Al colore paglierino tenuemente dorato e cristallino si affiancano note di ginepro, di idrocarburo, di pietra, di grafite. La tensione minerale ritorna anche al palato fra note di agrume candito, erbe di montagna, fieno, ginepro. Il contrasto è guizzante, con sviluppo di stile dolce-non dolce che mescola morbidezza e sapidità. plateau Maison Vevey Albert Frazione Villair 67 – 11017 Morgex (AO) tel 347 4351738 - 347 1098243 – mariovevey@vievini.it