Il vino è una bevanda alcolica integrata da secoli nella cultura e nelle tradizioni e, in quanto tale, è percepito come una presenza immancabile sulla tavola apparecchiata. Il suo abuso può provocare dipendenza e una serie di problemi che interessano principalmente fegato e cervello. Per questo se ne consiglia un consumo attento e informato, con modi e tempi adeguati e accompagnandolo al cibo.
Altro studio legato a vino e salute è danese, del 1995, il “Copenaghen Heart Study”. L’analisi prendeva in considerazione oltre 13.000 tra uomini e donne caratterizzati da uno stile di vita sano e con un moderato consumo giornaliero di vino e dimostrava come il loro tasso di mortalità fosse inferiore rispetto a soggetti astemi o consumatori di altri alcolici (superalcolici o birra).
Un altro studio, pubblicato sul Journal of the American College of Cardiology, ha dimostrato che anche i soggetti già colpiti da ictus o infarto traggono beneficio dall’assunzione moderata di vino rosso durante il pasto.
L’Osservatorio Vino e Salute è incline ad affermare che l’assunzione moderata di vino sia utile anche per incrementare la produzione di ossido nitrico. È un gas che il corpo produce in modo naturale e che si trova sullo strato interno dei vasi sanguigni: la sua presenza è in grado di rendere difficile la formazione di trombi e l’occlusione delle arterie. Il merito principale di questi effetti benefici va imputato ai polifenoli, sostanze con azione antiossidante; tra di essi il resveratrolo, che hanno la capacità di frenare la pericolosa azione dei radicali liberi e di limitare i danni a carico del sistema cardiovascolare.