Le particolarità del servizio

In alcuni fortunati casi, le bottiglie maturano nelle cantine dei ristoranti e degli appassionati per molti decenni.

Dopo trenta o quarant’anni, i tappi di sughero hanno probabilmente perso di elasticità, non c’è quindi cavatappi che possa servire allo scopo. La procedura illustrata di seguito è mutuata da una tecnica utilizzata per le vecchie bottiglie di Porto, aperte grazie all’ausilio di una pinza rovente e dello shock termico.

Particolari pinze, chiamate Port tongs, vengono arroventate su una fiamma, e la parte sagomata per avere la larghezza del collo della bottiglia viene appoggiata su di esso, più o meno a mezza via tra la fine del tappo e l’inizio del vino. Dopo un minuto circa si tolgono le pinze e con una piuma o un panno bagnato di acqua ghiacciata si passa sulla zona arroventata.

Se la procedura è andata a buon fine si sentirà il rumore secco della rottura del vetro e si potrà asportare il collo della bottiglia con all’interno il tappo consumato. Si dovrà procede alla decantazione. È una pratica molto suggestiva usata per grandi bottiglie di vecchissimi millesimi.