A quanti di noi è capitato di bere un vino che ci è piaciuto tantissimo e poi di scordarsi cosa fosse? O, peggio, riscoprire quale fosse quell’etichetta e a un nuovo assaggio realizzare che non era il vino che ricordavamo?
Noi beviamo “archetipi” (dal greco archè, principio, e typos, modello) che vengono risvegliati in circostanze diverse. Secondo Carl Gustav Jung, uno dei padri della psicanalisi, l’uomo nasce con un set di idee preesistenti la propria esperienza, una teoria che già Platone aveva suggerito. Queste idee fanno da scenario di base della vita umana. I miti di culture tra loro lontane, i sogni di popoli disposti all’altro capo del mondo si ripetono costantemente, e soprattutto con lo stesso significato, ovunque. Indipendentemente dalla cultura di appartenenza, noi tutti condividiamo una sorta di inconscio collettivo e le nostre vite aderiscono ad alcune scene che sono sempre uguali. I caratteri di queste scene si chiamano archetipi.
La teoria degli archetipi ha ispirato molti autori non solo di psicologia, ma anche di aree diverse come la letteratura, la cinematografia e il marketing, perché propone uno schema interpretativo del comportamento umano che si ripete sempre e ovunque.
Quando dico che beviamo archetipi intendo ciò che intuì Ernest Dichter, lo psicologo che fra gli anni trenta e gli anni cinquanta del Novecento portò le teorie psicanalitiche nel mondo del marketing. Dichter capì che le persone non scelgono un sapone per il suo profumo ma per la personalità che il sapone esprime.
All’interno di questo modello il mondo del vino è più facile da esplorare e sarà anche più facile trovare le vostre ispirazioni. Conoscere il vostro archetipo di riferimento o quello della persona cui il vino è destinato vi aiuterà a scegliere non solo sulla base dei punteggi di una guida o delle opinioni di una rivista ma di suggestioni e qualità molto più personali: potreste per esempio optare per un vino che rifletta la generosità e il senso di nutrimento dell’Angelo custode, la forza e la resilienza del Guerriero o l’inesauribile desiderio di conoscere e imparare del Saggio.