Ophélie Neiman

"Vino. Manuale per aspiranti intenditori" di Ophélie Neiman, illustrato da Yannis Varoutsikos e tradotto da Fabio Rizzari, è un'opera edita da Giunti Editore che guida il lettore alla scoperta del mondo del vino. Con una prefazione all’edizione italiana, il libro inizia raccontando la preparazione di una serata ideale: dalla scelta dei bicchieri e cavatappi al modo giusto di aprire e servire lo spumante. Durante la serata, il lettore impara a gestire regali enologici, servire il vino e organizzare una degustazione perfetta. Non mancano consigli su come parlare di vino e risolvere piccoli imprevisti. Dopo la serata, suggerimenti pratici su come togliere macchie, conservare il vino avanzato e cucinare con esso, oltre ai rimedi per il dopo sbornia. Il capitolo successivo insegna a degustare il vino, esplorando colori, aromi, sapori e le tecniche per assaggiarlo correttamente. Troviamo indicazioni su come riconoscere i tannini, distinguere le varie fermentazioni e compilare una scheda di degustazione. Per chi cerca il vino ideale, l’opera offre una guida dettagliata sui vini tecnici, biologici, senza solforosa e naturali. La sezione sulla vendemmia descrive i principali vitigni bianchi e rossi, la vita nel vigneto, le tecniche di raccolta e produzione di vini rossi, bianchi, rosati e spumanti. L'affinamento dei vini dolci, liquorosi e fortificati viene esplorato insieme alla chiarifica e alla filtrazione, con un occhio alla storia del gusto del vino. Francesca visita i vigneti e il lettore scopre il terroir, i vini italiani, francesi, europei e del mondo, esplorando i tesori vinicoli di ogni regione. Chi vuole diventare sommelier trova un capitolo dedicato agli abbinamenti con varie pietanze, realizzando combinazioni perfette tra vino e cibo. Paolo sceglie il vino e il libro offre consigli sul prezzo, la carta dei vini al ristorante, il ruolo del sommelier, la lettura dell’etichetta e l’acquisto in diverse situazioni. La costruzione di una cantina personale viene approfondita con suggerimenti su budget, condizioni di conservazione e maturazione del vino. Completano il manuale le storie di Laura che organizza serate, Jacopo che impara a degustare, Matteo che vendemmia e Francesca che visita i vigneti, rendendo l'apprendimento divertente e coinvolgente. Una guida essenziale per chi vuole diventare intenditore di vino in modo pratico e appassionato

Prefazione all’edizione italiana

LAURA ORGANIZZA UNA SERATA

Prima della serata

Quali bicchieri?

I cavatappi

Come fare senza cavatappi?

Come aprire lo spumante?

Quale vino per quale serata?

Viva le bollicine!

Quando stappare?

Scaraffare o decantare?

A quale temperatura servire il vino?

Durante la serata

Mi hanno regalato una bottiglia, che ne faccio?

Come servire il vino?

Cosa fare se...

Organizzare una serata degustazione

Alla salute!

Il vino e la religione

Parlare di vino: le frasi infallibili (o quasi)

Dopo la serata

Come togliere le macchie?

Bicchieri perfetti

Conservare il vino dopo l’apertura

Cucinare con il vino avanzato

Rimedi per il dopo sbornia

JACOPO IMPARA A DEGUSTARE

I colori del vino

Il colore e le sue sfumature

Il colore e la sua intensità

Brillantezza e limpidezza

Gli archetti del vino

L’effervescenza

Gli aromi del vino

Le famiglie di aromi

La ruota delle stagioni

Aromi primari, secondari, terziari

Ma... questo vino puzza!

Le disavventure di una degustazione

Al palato

Come assaggiare il vino?

I sapori

È grasso o piccante?

La “coscia” del vino

I tannini

La via retronasale

La degustazione alla cieca

Esempio di una scheda di degustazione

Una questione di equilibrio

Bere o non bere?

Dall’amatore al beone

Trovare il vino ideale

Tecnico, bio, senza solforosa o naturale?

MATTEO VA A VENDEMMIARE

I principali vitigni bianchi e rossi

La sezione di un acino

Un vitigno di Vitis vinifera

I principali vitigni bianchi

I principali vitigni rossi

La vita nel vigneto

Crescita, potatura, maturazione

A ogni vigna il suo aspetto

La storia del portainnesto

Le malattie della vigna

Gli effetti del meteo

I trattamenti della vigna

L’annata

Il tempo della vendemmia

Quando vendemmiare?

La vendemmia manuale

La vendemmia meccanica

Come si fa un rosso?

Come si fa un bianco?

Come si fa un rosato?

Come si fa un orange wine?

Come si fanno i vini ossidativi?

Come si fa uno spumante?

L’affinamento

Vini dolci e liquorosi

Vini fortificati

La chiarifica, la filtrazione… e il vino vegano

Il gusto del vino nella storia

Le differenti bottiglie

I segreti del tappo di sughero

Il ruolo della solforosa nel vino

Le professioni del vino

FRANCESCA VISITA I VIGNETI

Il terroir

I vini italiani

I vini piemontesi

Gli altri vini del Nord

I vini toscani

Gli altri vini del Centro

I vini del Sud e delle Isole

I vini francesi

I vini di Borgogna

I vini di Bordeaux

I vini della Champagne

Dom Pérignon

I vini della Valle della Loira

Versione cartacea

PRIMA DELLA SERATA Quali bicchieri? Ecco i bicchieri che si trovano più frequentemente durante una cena. : serve  1. Bicchiere per l’acqua a bere acqua. Punto. Non ci si  potrà sentire granché. Utile  per servire solo un vino di livello  modesto, dunque. : bella  2. Coppa per champagne da vedere ma poco valida per  sviluppare gli aromi dei vini  spumanti. Secondo la leggenda  è stata modellata dal seno sinistro  della marchesa di Pompadour. Perfetta per gustare  3. Flûte. spumanti. Può anche funzionare  per vini bianchi freschi e leggeri,  vini molto alcolici o fortificati,  distillati, cocktail d’aperitivo  (Kir, Porto, Madeira). :  4. Bicchiere tecnico detto INAO molto proporzionato ma piuttosto  piccolo, dato che è usato nelle  sessioni di degustazione. È diffuso in  enoteche e caffè perché economico  e impeccabile per tutti i vini, sebbene  non sia proprio bello da vedere. : ampio  5. Bicchiere panciuto e rotondo, con un bordo più  stretto. Perfetto per i Borgogna  e i rossi strutturati, ma anche  per i bianchi o altri rossi giovani.  Concentra a dovere gli aromi,  in modo che riempiano le narici. :  6. Bicchiere per i grandi rossi per gli amanti dei rossi costosi  e famosi. Concentra i profumi  e poi li distribuisce per sviluppare  il bouquet. : è una sorta  7. Bicchiere a calice di tulipano molto alto, adatto per  tutti i vini, salvo i bianchi più fragili. L’imboccatura è appena più stretta  del ventre e, al contrario del n. 5,  il bordo è abbastanza aperto per  distribuire il vino su tutta la lingua:  va quindi bene per i vini potenti. : stessa  8. Bicchiere polivalente forma del n. 7 ma più piccolo,  va bene sia per bianchi leggeri  che potenti, per rossi giovani  e più maturi. Può anche accogliere  gli spumanti più strutturati.  In breve, serve a tutto, anche  se non è specializzato in niente. 9. Bicchiere colorato e decorato,  prezioso o kitsch : non serve  a nulla, soprattutto non a bere  del vino. Nasconde il colore,  confonde gli aromi. Riciclatelo  come mini vaso o portacandele,  a meno che non abbia un valore  sentimentale. L’importanza del bicchiere a stelo Il bicchiere a stelo presenta due  vantaggi... : permette  Mantiene il vino fresco infatti di tenere le mani a distanza  dal calice. Le dita contro il vetro  scaldano il vino rapidamente. : un bicchiere  Libera gli aromi tondo permette ai profumi  di concentrarsi e di svilupparsi  per stuzzicare le vostre narici.  Risultato: si sentono meglio  i profumi. E se invece potete sceglierne soltanto un tipo? Optate per un piccolo bicchiere  a calice o un grande bicchiere  polivalente, andranno bene per  tutte le occasioni e si adatteranno  a tutti i vini. Evitate i bicchieri  troppo piccoli, che impediscono  ai rossi strutturati di esprimersi,  e i bicchieri troppo ampi, che  sballottano i bianchi più delicati. Esistono numerosi altri tipi di  bicchieri. Esclusi i più eterodossi,  in genere sono concepiti per  valorizzare certi caratteri del vino.  Come il modello Open Up della  marca Chef & Sommelier, la cui  concezione, con un calice  angoloso, permette di “aprire”  il vino perché sviluppi più aromi  possibile. Dipende tutto dai vostri  gusti, se amate i vini molto  aromatici o quelli più delicati. Un bicchiere dritto  e svasato lascia sfuggire  gli aromi e... puff, svaniti. Un vero peccato,  soprattutto se avete  acquistato un bel vino. Vetro o cristallo? Perché quello in cristallo è il bicchiere più raffinato? Perché il cristallo permette una lavorazione molto fine  e dunque un bordo appena più spesso di un foglio  di carta. Al contrario del bicchiere comune e della  sua grossa imboccatura, il sorso da un bicchiere  di cristallo dona una sensazione di leggerezza  e di eleganza al palato: si fa dimenticare a favore del  liquido. Altro vantaggio: mantiene il vino fresco più  a lungo rispetto al bicchiere in vetro, dal momento  che conduce meno il calore. Soprattutto, il cristallo  è più rugoso del vetro, il vino ci si “aggrappa” di più  quando lo fate roteare per aerarlo, liberando così  più aromi. Tuttavia questo bicchiere è da  sconsigliare ai maldestri: il cristallo costa caro. Se vi trovate a comprare più bicchieri che bottiglie  di vino, lasciate perdere. Esistono tra l’altro nuovi  materiali che danno l’illusione del cristallo e hanno,  in più, la dote della resistenza.

Guida pratica di Ophélie Neiman per aspiranti intenditori di vino: dalla degustazione alla conservazione, scopri il mondo del vino con consigli utili

Vino: manuale per aspiranti Intenditori - Ophélie Neiman

di Ophélie Neiman (Autore), Yannis Varoutsikos (Illustratore), Fabio Rizzari (Traduttore)