TROVARE IL
VINO IDEALE

TROVARE IL VINO IDEALE Ora è tempo di capire bene ciò che davvero vi piace a partire dalle vostre esperienze di degustazione. Con questo piccolo test vi sarà più facile comprare un vino che vi soddisfi veramente. In acciaio o in botte? Apprezzate... ... soprattutto, e prima di tutto, gli aromi di frutti, fiori, erbe secche o aromatiche, infusione? Vi piace avvertire una sensazione di una materia ben vitale, croccante, fresca, un po’ acida? Allora siete un amante dei vini in acciaio (o in altri contenitori non di legno). Perché? Un vino che riposa in acciaio o nel cemento non riceve alcun elemento aromatico o gustativo da parte del suo contenitore (si dice che è “neutro”). È dunque l’uva che si esprime, aiutata dall’abilità del vignaiolo. Apprezzate... ... che le note di frutti siano sfumate da sentori di rovere o resinosi, di vaniglia, noce di cocco, chiodi di garofano, aromi come di pane grigliato, pasticceria, caramello? Vi piacciono la morbidezza al palato, la rotondità, il tocco vellutato? Allora amate quando il rovere mette la sua firma nel vino. Perché? In una botte, specialmente in una barrique, avviene uno scambio dal legno al vino. Il legno gli trasmette nuovi aromi e una struttura differente al palato. I tannini evolvono e si arrotondano. Il sapore “boisé” Negli ultimi vent’anni i vini “legnosi” sono stati molto di moda, a tal punto che numerosi produttori hanno scelto di vinificare aggiungendo delle tavole di legno al fine di riprodurre l’effetto dell’affinamento in botte senza subirne il costo. Oggi il vino troppo boisé non fa più sognare. Il processo di fabbricazione della botte ha molta influenza sul gusto finale del vino. La scelta del legno Il legno di quercia è di gran lunga il più diffuso. Il castagno, di modesta qualità, tende a sparire, ma si trovano delle essenze più rare, usate per piccole produzioni, come il quebracho o l’acacia. Da dove proviene? Il potenziale del legno di quercia varia fortemente da una quercia americana (aromi di noce di cocco, toni dolciastri) a una quercia francese (vaniglia), soprattutto quando proviene dalla prestigiosa foresta di Tronçais, nella regione di Allier. La tostatura del legno Durante la fabbricazione di un barile, il bottaio riscalda il legno con un braciere. A seconda dell’intensità, da debole a forte, gli aromi saranno speziati, grigliati o bruciati. I sentori spaziano anche dalla vaniglia al caramello, passando per il caffè o il tostato. L’età della botte Una botte nuova trasmetterà molti aromi e tannini al vino. Certe volte troppi, se il vino non ha la potenza e la struttura necessarie per assorbirli e per fonderli con i suoi. Si dice in questo caso che il legno “copre” il vino. All’opposto, una botte di più di quattro anni non comunica quasi più alcun aroma ed è quindi un contenitore pressoché neutro. Il vignaiolo adatterà l’età delle sue botti a seconda del carattere del vino. Giovane o vecchio? È una questione di gusti, ma anche di portafoglio! Acquistare un vino vecchio è di solito molto più costoso. In ogni caso, non sentitevi obbligati ad amare i vini vecchi solo perché fa più chic. Gli odori di humus, terra, funghi, cacciagione sono molto particolari... e non piacciono a tutti! Vino giovane Vi piacciono i colori vivi, i prati coperti di fiori, le mele croccanti, le fragole succose, la burrata, la pizza, passeggiare nei frutteti d’estate, le ceste di frutta? Bingo: siete amanti dei vini nella loro gioventù, pimpanti e pieni di profumi. Vino vecchio Vi piacciono l’autunno, le escursioni nelle foreste, l’ambiente fumoso dei club, gli stufati di cinghiale, la noce, il tartufo? Tanto peggio per il vostro conto in banca... Sono i vini vecchi che il vostro palato reclama! Varietale o di territorio? Si dice che un vino è varietale quando riflette il vitigno dal quale è ottenuto. All’opposto, un vino di territorio mette in rilievo la terra, la sua regione e il suo vignaiolo. Vino varietale Vi piacciono i vini economici (che non vuol dire “cattivi”), i vini senza pretese o complicazioni, le serate davanti alla televisione, le cenette tra amici? Non fatevi troppi problemi e prendete un vino varietale (un Sauvignon o un Cabernet, per esempio). Se è ben fatto, non sarà certo molto raffinato e non vi entusiasmerà, ma onorerà simpaticamente la serata senza imporsi o infastidire. Facile da comprare al supermercato, funziona meglio un modesto vino varietale che una bottiglia che tenta di farsi passare per un grande Château. Vino di territorio In un vino cercate l’emozione? Volete sentire la forza dell’argilla o l’acidità dei ciottoli, la rotondità di un’annata calda, l’amarore di un vitigno ancestrale e dimenticato, il tocco delicato della mano di un vignaiolo? Nessun dubbio, cercate un vino di territorio, che richiede cura e attenzione. Non si tratterà per forza di un vino costoso, ma lo troverete raramente al supermercato. Dovrete andare in una piccola enoteca o dal produttore stesso per identificare i territori validi. Vecchio o Nuovo Mondo? Anche se alcuni vini del Nuovo Mondo (continente americano e australiano) cercano di somigliare ai nostri vini europei e viceversa, nel loro profilo aromatico e gustativo si osservano di solito delle differenze. Vino del “Nuovo Mondo” Vi piacciono le bevande dolci, i piatti morbidi e grassi? Ci sono forti possibilità che i vini del Nuovo Mondo vi seducano. Facili da bere, estroversi nelle note di vaniglia e crema, molto rotondi, certe volte un po’ “obesi”, i vini bianchi così come i rossi sono affascinanti e seduttivi. Possono tendere alla confettura e mancare di complessità, ma sono così immediatamente piacevoli! E di solito hanno un rapporto qualità/prezzo interessante. Nei bianchi si colgono spesso aromi di frutta esotica abbastanza rari alle latitudini europee. Attenzione, esistono comunque molti produttori che lavorano con particolare delicatezza, firmando vini vivi e raffinati che sarebbe sbagliato ignorare. Vino europeo Vi piacciono la freschezza, la tensione acida, preferite l’austerità agli eccessi? I vini europei vi tendono le braccia. Criticati per le stesse ragioni per le quali sono incensati, questi vini possono mancare di soavità, avere un’acidità e dei tannini talvolta severi, ma è per guadagnare in sottigliezza ed eleganza quando sono ben riusciti. Anche qui cerchiamo di non finire nella caricatura: certi vini italiani, spagnoli o del Sud della Francia possono mostrarsi particolarmente morbidi e ammiccanti.