LE CLASSIFICAZIONI

In materia di disciplina delle denominazioni di origine dei vini, l’Italia è arrivata parecchio in ritardo (solo nel 1963) rispetto ad altri Paesi europei: basti pensare che la classificazione dei vini francesi del Bordolese risale addirittura al 1855. In questi ultimi anni si è cercato di recuperare il tempo perduto, e oggi si assiste a un processo addirittura opposto. Sono in molti infatti a chiedere di limitare il numero delle Doc, che pare eccessivo soprattutto per quel che riguarda l’universo intrecciatissimo delle sottodenominazioni. Annotiamo a margine che da alcuni anni si parla di un graduale passaggio, sulla base delle nuova legislazione europea, dalle Doc alle Dop (Denominazione di origine protetta).

Vediamo intanto di orientarci in queste complesse classificazioni.

COS’È UN DISCIPLINARE

Il disciplinare è un insieme di regole che stabiliscono quali e quanti vitigni si possono utilizzare per produrre un vino Doc e Docg, in quali zone e in che condizioni possono essere prodotte le uve che verranno utilizzate, le condizioni di vinificazione, le caratteristiche del vino sotto l’aspetto chimico, fisico (acidità, livello alcolico) e organolettico, l’affinamento e l’invecchiamento. Per i vini Docg il disciplinare impone regole più severe. Il vino prodotto nel rispetto del disciplinare deve essere sottoposto all’esame di idoneità di una commissione di esperti.