Nell’arco dell’esistenza di una pianta di vite possiamo individuare due cicli principali: il ciclo vitale e il ciclo annuale.
Il ciclo vitale riguarda l’intera esistenza della pianta:
- giovane, dal 1° al 3° anno, in cui la vite è improduttiva
- adulta, la fase di produttività normale.
La fase adulta a sua volta è distinguibile in:
- crescente, solitamente dal 4° al 5° anno
- costante, dal 6° al 20-25° anno circa
- vecchia, oltre 30 anni.
In realtà spesso le viti non innestate possono produrre in modo costante anche fino ai 100 anni.
Il ciclo annuale rappresenta le fasi che si succedono ogni anno.
Si suole suddividere in tre sottocicli, detti fasi fenologiche, e relativi alle funzioni svolte dai diversi apparati della pianta:
Apparato radicale
- pianto, durante il periodo di dormienza invernale la linfa sale dalle radici verso le foglie.
Dai tralci escono gocce di linfa, il cosiddetto pianto della vite.
Apparato Vegetativo
- germogliamento, avviene solitamente in aprile
- accrescimento dei germogli, sviluppo dei rami, da aprile ad agosto
- agostamento, da agosto a novembre, il germoglio da verde diventa gradualmente marrone
- riposo, dalla defogliazione di dicembre al germogliamento di aprile
Apparato Riproduttivo
- comparsa grappolini, tra aprile e maggio, con sviluppo e formazione di fiori
- fioritura, prima metà di giugno apertura dei fiori e fecondazione attraverso il polline
- allegagione è il passaggio dal fiore al frutto ed avviene verso la metà di giugno
- ingrossamento degli acini, prosegue a seconda delle varietè fino alla metà di agosto
- invaiatura verso la metà di agosto gli acini da verdi passano al colore tipico di ogni varietà. Questa è la fase in cui si può procedere all’eliminazione dei grappoli in eccesso, quando si predilige la qualità rispetto alla quantità
- maturazione, aumento del rapporto zuccheri/acidi all’interno degli acini.
Prosegue fino alla vendemmia in settembre-ottobre
Purtroppo la vite è soggetta a diversi problemi che possono compromettere sia la produzione sia la qualità degli acini.
Si possono individuare, tra le principali, le seguanti tipologie:
parassitarie, cioè le malattie dovute a
- animali (fillossera, ragnetti, tignole, nematodi)
- funghi (peronospora, oidio, mal dell’esca)
- virus (accartocciamento fogliare, arricciamento, suberosi corticale, legno riccio)
non parassitarie, dovute al gelo invernale e primaverile e alla grandine estiva.
Inoltre le piante possono patire la carenza o l’eccesso di minerali e di acqua, oltre naturalmente ad eventuali inquinanti, come gli erbicidi.