Spesso questo aspetto viene trascurato, ma il vino si apprezza meglio se lo serviamo nel calice più indicato.
Innanzitutto deve essere di vetro o meglio di cristallo, trasparente e senza decorazioni o scritte, sottile, asciutto e pulito, per poter meglio apprezzarne tutte le sfumature di colore e le caratteristiche visive.
Per capire come scegliere il più adatto partiamo dal fatto che la principale funzione del bicchiere è mantenere equilibrate le sensazioni olfattive e gustative, ed eliminare il più possibile le interferenze dell’ambiente esterno.
Per questo motivo, ad esempio, più è distante la nostra mano e meno saremo a contatto con sentori indesiderati, cioè ad esempio l’odore del sapone con con cui ci siamo lavati.
Inoltre il calice va afferrato dalla base o dal gambo, la coppa non va assolutamente toccata con la mano per non scaldarne il contenuto.
Gli spumanti dolci come l’Asti o il Brachetto d’Acqui vanno bevuti nella classica Coppa ampia, perché essa permette di distribuire meglio su tutta la lingua le sensazioni dolci, che se fossero concentrate solo sulla punta risulterebbero troppo intense e stucchevoli.
Per vini da servire freddi, come Metodo Classico e Champagne si utilizza un bicchiere di forma affusolata chiamato flûte.
Questo permette di concentrare verso il naso i profumi e convogliare verso la punta della lingua il ridotto residuo zuccherino di questi vini.
La flûte essendo stretta e alta esalta il movimento di risalita delle bollicine.
Un vino più maturo e importante per esprimere al meglio le sue caratteristiche necessita al contrario di un bicchiere di tipo Cru o Grand Cru, in cui la pancia più ampia permette una migliore ossigenazione e lo sprigionarsi dei profumi terziari, cioè quelli legati all’invecchiamento.
I vini liquorosi e i distillati richiedono bicchieri piccoli, allungati e con l’imboccatura stretta perché devono contenere poco liquido.
L’alcool non deve coprire i profumi eleganti e a questo provvede l’imboccatura stretta, che concentra i profumi verso il naso evitando che sia il solo profumo di alcol a prevalere.
Nel 1971 è stato creato il bicchiere ISO (International Organization for Standardization).
È un bicchiere tecnico usato soprattutto da enologi ed enotecnici, molto utile per mettere in risalto i difetti del vino, più che per assaporarlo con piacere.