E’ forse il vitigno più rappresentativo dell’Oltrepò pavese.
E’ presente soprattutto in Val Versa, Valle Scuropasso e alta Valle Coppa.
Si adatta a fittezze di impianto piuttosto elevate e a potature corte che lasciano poche gemme.
Cloni di pinot nero sembra fossero già coltivati in Oltrepò pavese all’epoca dei Romani, che li avrebbero importati dalla Francia.
Il pinot nero attualmente presente deriva da cloni francesi importati in Oltrepò attorno alla metà del 1800.
Il primo spumante da pinot nero venne prodotto in Oltrepò attorno al 1870 e da allora fino ai giorni nostri si è assistito ad un progressivo miglioramento della qualità della produzione spumantistica fino ad ottenere il riconoscimento di “territorio d’eccellenza” per la produzione di spumante metodo classico da uve pinot nero, oggi DOCG.
Il pinot nero può essere vinificato anche in rosso.
Questa nel territorio oltrepadano è storia più recente, forse per la difficoltà della coltivazione di un’uva destinata alla produzione di un vino complesso come il pinot nero vinificato in nero.
Attualmente una maggior conoscenza di questo vitigno ha portato a un miglioramento delle tecniche di coltivazione, di vinificazione e affinamento con conseguente miglioramento della qualità del prodotto, tanto che ora, per la qualità raggiunta, il pinot nero dell’Oltrepò pavese ha ottenuto riconoscimenti a livello mondiale.
È possibile anche la vinificazione in rosato, sia come vino, sia come spumante.
Abbinamento cibo – vino
Spumantizzato è un vino “da tutto pasto” sposandosi soprattutto con menù a base di pesce, carni bianche e verdure.
Temperatura di servizio: 8° – 10°C
Vinificato in rosso: primi succulenti, carni rosse e formaggi
Temperatura di servizio: 18°C.