

Calici tra i boccali
Storia e rinascita della viticoltura belga

Il vino in Belgio: un'eredità romana dimenticata
Quando si pensa al Belgio, la mente vola immediatamente alle birre artigianali, ai monasteri trappisti e alla cultura brassicola profondamente radicata nel paese. Tuttavia, pochi sanno che il Belgio ha una lunga e affascinante tradizione vitivinicola, che affonda le radici nell’epoca romana.
Durante l'espansione dell'Impero Romano, i soldati e i coloni portarono con sé due elementi fondamentali per il benessere della comunità: le terme e il vino. Mentre le terme divennero parte integrante della vita sociale in diverse città (come testimonia il nome della cittadina di Spa, da Salus per Aquam), la viticoltura faticò a mantenere la propria rilevanza nel tempo.
Nonostante il clima rigido, i Romani piantarono vigneti lungo la Mosa e l'Eschaut (Schelda), influenzando la cultura del vino nella Gallia Belgica. Tuttavia, con il declino dell’Impero e l’abbandono delle infrastrutture romane, anche i vigneti caddero in disuso. Solo secoli dopo, grazie all’iniziativa dei monaci, la viticoltura tornò a fiorire nelle regioni più favorevoli del Belgio.