Dalla scomparsa alla rinascita della viticoltura belga

Dopo la caduta dell’Impero Romano, la produzione vinicola belga subì un lungo declino. Nel medioevo, furono i monaci a riportare la viticoltura nelle regioni più fertili, come Liegi, Huy e Torgny. Queste piccole comunità religiose piantavano vigne attorno ai monasteri, utilizzando il vino per le celebrazioni religiose e come merce di scambio.

Tra il XV e il XVII secolo, i documenti storici testimoniano la presenza di vigneti in diverse località, ma non forniscono dettagli sulla qualità del vino prodotto. Tuttavia, con l’aumento delle temperature nel periodo medievale e la crescita della domanda, la produzione raggiunse il suo apice.

Purtroppo, l’arrivo della Piccola Era Glaciale nel XVII secolo rese difficile la maturazione delle uve, e la viticoltura venne progressivamente abbandonata a favore della birra, che risultava più facile da produrre e conservare. A partire dal XX secolo, con il miglioramento delle tecniche agricole e il cambiamento climatico, il Belgio ha assistito a una sorprendente rinascita della viticoltura.