Il vino nel quotidiano: usi e tradizioni
Il consumo di vino nel medioevo non era solo un piacere, ma una necessità. L’acqua, spesso contaminata, non era sempre sicura da bere, e il vino – grazie alle sue proprietà antisettiche – era una bevanda più affidabile.
Le abitudini di consumo variavano a seconda della classe sociale:
- Nobili e clero: bevevano vini pregiati, arricchiti con spezie e miele per migliorarne il sapore.
- Artigiani e mercanti: consumavano vini di media qualità, spesso diluiti con acqua per aumentarne la resa.
- Contadini e lavoratori: il vino era essenziale per fornire energia nelle lunghe giornate di lavoro. Il vinello, ottenuto dalle ultime spremiture, era il più diffuso tra le classi popolari
Tra le varietà di vino medievale più apprezzate troviamo:
- Vini speziati: come l’Ippocrasso, arricchito con cannella, chiodi di garofano e miele.
- Vini da botte: più resistenti all’invecchiamento grazie alla conservazione in legno.
- Vini dolci: ottenuti da uve appassite, precursori dei moderni passiti