Ci sono delle cose che assolutamente non si fanno. Per esempio bere Dom Pérignon del ‘53 a una temperatura superiore ai 4°C: sarebbe peggio che ascoltare i Beatles senza tappi nelle orecchie.
James Bond, in Agente 007 – Missione Goldfinger (1964)
La forza dello Champagne?
Dettare lo stile
Questa è soltanto una delle citazioni che parlano dello Champagne. Per Napoleone Bonaparte era amico della vittoria e compagno nella sconfitta. Per Coco Chanel il giusto calice serviva per osannare l’amore o viverne i rimpianti. Invece per Madame de Pompadour era considerato l’unico vero elisir di bellezza... e così ne potremmo trovare all’infinito.
Di sicuro siamo in molti a pensare che sia una delle scoperte migliori al mondo perché, una volta assaggiato e apprezzato, non ne puoi fare a meno. Ma qual è il vero successo dello Champagne?
Da subito è stato trattato come un’unicità quale È, sia per la sua ZONA di elezione, per essere così UNIQUE al palato e per il MOOD che ha creato e continua a creare.
Perché questa è la sua forza: lo Champagne detta stile! Un tempo solo per pochi eletti, oggi molto più alla portata. Cambiano i tempi, mutano gli usi, si evolve il gusto, ma lui svetta sempre nell’Olimpo a rappresentare un Unicum.
Il suo prezzo oscilla fra annate più o meno fortunate, mercati bizzarri, brand osannati fra lo stile Classico e i nuovi Biodinamici; tutti però, almeno una volta nella vita, vogliono assaggiare una coppa di Champagne che coppa più non è, ma è sempre così bello poterlo pronunciare alla vecchia maniera.
Cos’è cambiato da allora a oggi? Sicuramente che tutti ci sentiamo di poterlo apprezzare, dai palati più attenti che riconoscono sfumature, vintage, Maison e cifre stilistiche, a quelli invece che lo cercano come status e lo bevono per moda. Perché la sua potenza sta nel fatto che ogni persona lo sa amare, perché lo Champagne regala principalmente piacevolezza.
La bellezza nel libro di Marco Chiesa risiede proprio nel farci scoprire questo meraviglioso mondo dello Champagne, di cui si è tanto parlato, con un linguaggio fluido e alla portata, che arricchisce l’intenditore con una bellissima ricerca fotografica e aneddoti sconosciuti. Allo stesso tempo affascina il semplice e gaudente consumatore e il futuro stimatore che non fa parte di questo settore come addetto ai lavori, ma capace di trovare, tra le pagine del volume, la giusta dimensione per scoprire un mondo che ha tanto da raccontare, soprattutto in una storia che continua a evolversi. È vero che il palato va educato, ma il sapere aiuterà meglio ogni palato.
Per chi è amante dei social, per esempio su Instagram, l’Hastag #champagne è fra i più gettonati nel mondo #wine. Anche lì, tutti i giorni, lo Champagne crea StoryTelling facendoci apprezzare questa perla enologica fra scatti di degustazioni, scoperte del suo paesaggio così unico, o da chi posta foto che ne ritraggono la semplice e immediata felicità di berlo.
Perciò siate curiosi, aprite bottiglie di Champagne per condividere momenti importanti, ma anche regalatevi un calice per una coccola… andiamo sempre così di corsa e spesso non badiamo più a piccoli momenti che gratificano il nostro operare.
Quindi, pure per me
Champagne it’s always a good idea.
Adua Villa
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