Compatta, come molti altri territori vocati al vino, ma ricca e generosa: La Ribera del Duero si estende lungo 115 chilometri da est a ovest, lungo le sponde del fiume Duero, nella regione della Castiglia e León, poco a nord della capitale Madrid.
Una campagna aperta, ancora poco contaminata e sviluppata, disseminata fra appena quattro province, quelle di Burgos, Villadolid, Soria e Segovia dove hanno sede le circa 300 bodegas (cantine) della DO spagnola (corrispondente all’italiana DOC); di proprietà famigliare nella maggior parte dei casi, queste aziende hanno via via trasformato i loro possedimenti da terreni agricoli dedicati alla barbabietola da zucchero o alla coltivazione di cereali, in vigneti di piccole o medie dimensioni, prevalentemente coltivati a Tempranillo, il vino autoctono alla base della denominazione regionale. Un paesaggio fatto di piante basse, allevate con sistema a pergola doppia, capaci di sfruttare le brezze che attraversano la valle del Duero e soprattutto di dare origine a frutti molto diversi tra loro in base al terreno di provenienza. La Ribera si caratterizza infatti per una molteplicità di substrati che dall’argilla virano al calcareo, dando origine a vini di grande qualità: un grande altipiano, in parte coperto da sedimenti del Terziario costituiti da sabbie più o meno lenticolari, strati limosi o argillosi, alternati a strati di calcare e marne e anche concrezioni calcaree.