L'IMPORTANZA DELLE EMOZIONI E DELLE ESPERIENZE NELLA DEGUSTAZIONE
Voglio concludere questo libro con un concetto al quale tengo molto: le emozioni che un vino provoca in ogni persona. Può sembrare paradossale in un
libro dedicato prettamente agli aspetti tecnici del vino concludere con un concetto come quello delle emozioni, ma è grazie alle emozioni che un vino
viene ricordato, apprezzato e reso unico agli occhi di quella persona. Se pensate infatti a uno stesso vino, ma in un caso assaggiato e degustato al
tramonto con gli amici, nell’altro invece in una stanza al chiuso, da soli, in una brutta giornata di pioggia, capite che l’approccio, il ricordo e
quindi anche il giudizio che avremo verso quel vino sarà totalmente diverso.
La degustazione per un appassionato deve essere infatti divisa dalla degustazione tecnica di un vino: i professionisti di settore come i critici,
sommelier e gli enologi, per i quali è richiesto da loro un giudizio oggettivo, l’assaggio deve avvenire in un ambiente neutro per evitare appunto
influenze esterne.
L’appassionato invece può svolgere la degustazione dove vuole, con chi vuole, nel modo che preferisce perché il suo unico fi ne sarà quello di ricercare
un senso di piacere da quel vino e da quella situazione.
Ed è qui che entra in gioco il fattore per il quale mi sono innamorato del vino: i ricordi che provoca.
Dal primo vino assaggiato col nonno fi no a quello condiviso con persone care in momenti speciali accade, e accadrà spesso nell’arco della nostra vita,
di ricordarci e apprezzare particolarmente queste determinate bottiglie, anche se dal lato di un giudizio tecnico non ci sono prove evidenti. Il
significato che attribuirò al vino bevuto col nonno sarà diverso da un’altra persona che quello stesso vino lo ha bevuto da solo magari in una giornata
grigia, di conseguenza ogni bottiglia avrà un significato unico per ogni singola persona ed è questo a mio modo di vedere un fattore speciale che il
vino porta e porterà sempre con sé e che non potrà mai essere calcolato tra le righe di un punteggio o di un giudizio.
Il concetto fondamentale per capire e apprezzare il vino deve essere quello di andare a scoprire cosa c’è dietro la bottiglia ed è l’obiettivo per il
quale ho voluto fare questo libro. Ho voluto spiegare tutti i lavori, le fatiche, le variabili e le mille sfaccettature che ci possono essere dietro il
modo di fare vino perché è grazie a tutti questi fattori che il vino riesce ad avere milioni di anime diverse a seconda di chi lo produce.
Una volta avuto questo piccolo accenno al mondo sconfinato che si cela dietro il vino spero di avere stuzzicato la curiosità per approfondire ancor di
più e scoprire ulteriori milioni di sfaccettature che non ho potuto riassumere qui essendo un libro di avvicinamento e non di approfondimento.
L’andare oltre, scoprire cosa c’è dietro una bottiglia, consiste anche, e soprattutto, nel viaggiare per conoscere nuovi viticoltori che possano
raccontare la loro storia e il loro modo di fare vino. Perché non esiste una sola verità, ma differenti risposte adottate dai vari viticoltori rispetto
anche all’affrontare lo stesso problema: è qui che si comprende la parte più importante e cioè il pensiero che c’è dietro a quella bottiglia e le
fatiche affrontate per arrivare a produrla. È lì che il vino viene veramente degustato da un appassionato e dove rimane impresso il ricordo di
un’emozione indelebile.
Quest’ultima parte non potrò spiegarla né qui né su Instagram, ma ognuno dovrà viverla in prima persona per poterla apprezzare appieno: buon viaggio.