CAPITOLO 1
VITICOLTURA
Struttura della vite
L’organografia è la scienza che studia la struttura e le funzioni degli organi, in questo caso della vite. Gli organi principali che compongono la vite
sono: le radici, il fusto, rami, gemme, foglie e grappoli.
Tutto parte dalle radici, l’apparato radicale che è la struttura su cui poggia la vite e che assorbe gli elementi nutritivi nel terreno agendo anche
come organo di accumulo per le sostanze di riserva durante l’inverno. Si espande lateralmente e in profondità, fino a diversi metri, cosa che permette
alla pianta di resistere in periodi di carenza di acqua e di elementi nutritivi nelle zone più superficiali del terreno poiché riesce ad assorbirli in
profondità.
Il fusto, a differenza delle radici, è l’organo della vite che fuoriesce dal terreno e che sorregge tutte le altre parti attraverso il tronco; il fusto
sorregge i rami, le gemme, le foglie, i grappoli e i viticci.
Sopra il fusto troviamo le branche, rami di diversi anni che si diramano a seconda della forma di allevamento scelta dal viticoltore e che si dividono
ulteriormente in tralci, ovvero rami legnosi di un anno che hanno prodotto uva l’anno precedente; contengono le gemme, che a primavera si apriranno
facendo fuoriuscire il germoglio dal quale si svilupperanno i grappoli di uva da trasformare in vino una volta arrivati in cantina. Il germoglio si
sviluppa dalle gemme del tralcio, dette gemme ibernanti, e si presenta come un ramo erbaceo che porta con sé sia le foglie sia i grappoli che i viticci.
Il germoglio è quindi un organo fondamentale essendo lui il portatore delle foglie che svolgono la fotosintesi e dei grappoli che dovremo poi
raccogliere a vendemmia.