CAPITOLO 1
VITICOLTURA
Preparazione del terreno
Decidere di piantare un vigneto è una scelta importante a livello personale, professionale ed economico. Solitamente chi lo fa al giorno d’oggi è una
persona che già di famiglia lavora nel mondo del vino o che ha lavorato nel settore da anni, questo perché fare vino è sì un’arte, ma richiede anche un
importante know-how per poterlo fare correttamente. Le primissime cose da fare non riguardano la vite che si andrà a piantare, ma il terreno stesso dove
piantarla.
La prima operazione che si fa per decidere se un terreno è adatto o no all’impianto della vite è l’analisi geologica del suolo: serve a capire la
profondità degli strati del terreno e permette di evidenziare un’eventuale presenza di strati impermeabili e rocciosi che potrebbero limitare la
coltivazione della pianta.
Le analisi servono anche a capire quali caratteristiche strutturali, chimiche e biologiche dispone il terreno così da tenerne conto anche per la scelta
della varietà di vite adatta.
Una volta analizzato il terreno e appurato che è adatto alla coltivazione della vite si esegue generalmente uno scasso che consiste nello smuovere in
profondità gli strati del terreno attraverso un attrezzo apposito montato dietro al trattore.
Esistono diversi tipi di scasso: quello con aratro che movimenta il terreno e lo rivolta portando in superficie gli strati profondi e quello con il
ripper che non rivolta, ma semplicemente rompe orizzontalmente i vari strati.
Questa operazione permette un aumento del volume di terreno esplorabile dalle radici della pianta, migliora la struttura del terreno favorendo la
capacità di immagazzinare acqua piovana con minor rischio di ristagni idrici, aumenta il contenuto in ossigeno del terreno favorendo la disponibilità di
sostanze nutritive e lo sviluppo di microrganismi con l’eventuale interramento letame e concimi.
Lo scasso è un’operazione da fare quando si conosce bene la profondità dello strato di lavorazione poiché, rivoltando il suolo, si rischia anche di
portare in superficie del terreno inerte e quindi non fertile. Per dotare i terreni delle dovute disponibilità, specialmente in termini nutritivi per le
future piante che andremo a impiantare, si esegue solitamente una concimazione di fondo e viene decisa dopo aver fatto le analisi del terreno a fine
sistemazione.