Il lusso di vivere un calice di vino

Ci vuole del coraggio ad affidare l’introduzione di un libro sui vini rossi nobili a una persona che conosce poco il vino e che, anzi, vede con non poca diffidenza la liturgia di chi al ristorante mima i gesti della degustazione, nella convinzione che ben pochi siano i veri sacerdoti di questo rito.
Un’ignoranza che, però, non mi esime dal volerlo giudicare, dal voler dire la mia, da mettermi nelle fila di chi valuta se sia stato un buon compagno di viaggio. Ma, da ultimo della classe quale sono, mi devo mettere in fondo ai giudici ed emettere la mia sentenza solo a fine pasto, quando il vino ha già elaborato dentro di me la sua magia.
Parto da una semplice considerazione: il buon vino è il prodotto di lusso per eccellenza.
Tutti i prodotti di lusso hanno il compito di riscrivere la nostra relazione con il tempo. Ci obbligano a onorare il passato per gli anni necessari a realizzare oggetti unici e artigianali e ci obbligano a omaggiarli nel futuro perché ci ricorderanno per sempre istanti e persone che hanno segnato i momenti più importanti della nostra vita. Ma ci obbligano soprattutto a soffermarci nel presente perché danno massima dignità a quello che stiamo facendo ora.