DATI CLIMATICI NEL TEMPO

A cura di Federico Spanna 
Regione Piemonte - Settore Fitosanitario - Sez. Agrometeorologia - federico.spanna@regione.piemonte.it

Le diverse regioni italiane presentano scenari climatici estremamente diversificati e variabili nel tempo e nello spazio. A seconda degli areali si distinguono regimi termo-pluviometrici caratterizzati da profonde differenze sia in termini quantitativi sia in termini di distribuzione dei fenomeni nel corso dell’anno. 

La vite è indubbiamente una delle colture che ha saputo adattarsi meglio ai diversi climi dell’Italia ed alle variazioni che si sono presentate nel corso dei secoli. La troviamo pertanto, pur con tutte le sue differenze varietali, in aree con valori termici medi e con distribuzione stagionale delle precipitazioni molto differenti. 

Esaminando la storia climatica anche solo degli ultimi 50 anni, in tre areali vitivinicoli italiani, è evidente come in ogni situazione si siano riscontrate oscillazioni nei valori termo-pluviometrici annui anche di notevole entità intorno al valore medio. In particolare a livello pluviometrico sono osservabili degli andamenti che evidenziano dei massimi e dei minimi riferiti a particolari periodi più piovosi o più siccitosi. A livello termico la variabilità interannuale si presenta assai elevata senza una reale periodicità. 

Se scendessimo poi nei valori mensili o stagionali queste differenze aumenterebbero e porrebbero in evidenza una serie consistente di anomalie frequenti derivate dal verificarsi di condizioni climatiche “non normali” spesso di segno opposto. 

Come sappiamo le serie sono utilizzate oggi per definire eventuali tendenze climatiche in atto. E’ un discorso su cui occorre fare molta attenzione perché un esame superficiale dei dati potrebbe portare a conclusioni affrettate, e fuorvianti. In particolare l’uso degli strumenti statistici atti a definire le tendenze, se applicati a periodicità diverse porta a conclusioni talora anche opposte. E’ evidente come gli ultimi anni abbiano evidenziato un andamento generalizzato all’incremento delle temperature, ma da certe serie appare evidente come tale tendenza sia determinata da una discontinuità verificatasi intorno alla metà degli anni 80 che ha seguito una fase culminata negli anni 70 di recrudescenza, nella quale invece si parlava di raffreddamento del clima. Pertanto è importante valutare criticamente sia le analisi delle serie storiche sia e soprattutto le proiezioni future che, gioco forza, si basano sui dati del passato.

L’aumento esponenziale delle conoscenze e degli strumenti venutisi a creare negli ultimi anni consente oggi di approfondire molti aspetti legati all’influenza che le condizioni climatiche esercitano sullo sviluppo del complesso biotico costituente l’ecosistema vigneto. La ricerca e la spiegazione di queste relazioni è una delle sfide che l’agrometeorologia si pone nel tentativo di predisporre strumenti in grado di ottenere il miglior risultato produttivo anche in un contesto di spiccata variabilità climatica.

I dati climatici di Albugnano sono stati forniti dal CNR-IMA di Torino.
I dati di Castelfranco Veneto sono stati forniti da ARPAV - U.O. di Agro-Biometeorologia - Teolo (PD).
I dati di Marsala sono stati forniti da Regione Siciliana, Assessorato Agricoltura e Foreste, SIAS.