capitolo 7

RIVESTIMENTI E LOCALI DI CANTINA

Distribuzione dei rivestimenti

Maria Daria Fumi, Albino Morando

Preparazione delle superfici

Prima di applicare qualsiasi rivestimento, le superfici vanno opportunamente trattate per consentire il migliore ancoraggio delle vernici. A tal fine si possono impiegare sistemi chimici, meccanici o la sabbiatura.

  • Sistemi chimici: consentono l’asportazione dei residui di grassi e di sostanze oleose ed in certi casi attaccano il materiale eliminando gli strati superficiali di ossido. È possibile operare in fase di vapore, per spruzzo o immersione, utilizzando solventi, sostanze alcaline o acide. I risultati si rivelano accettabili per vernici da distribuire in strato sottile o nel caso di rivestimenti che reagiscono con il supporto (es. la smaltatura vetrificante).
  • Sistemi meccanici: la pulizia manuale con raschietti, tela-smeriglio, ecc. può servire solo per piccole superfici. Qualche agevolazione si può ottenere con l’uso di attrezzature meccaniche quali spazzole rotanti e dischi abrasivi, ma tempi lunghi, risultati modesti e costi elevati, soprattutto quando si opera su superfici nuove ancora ricoperte di calamina residua della laminazione a caldo delle lamiere, impongono l’impiego di altre tecniche.
  • Sabbiatura: rappresenta certamente il più funzionale ed economico tra i mezzi disponibili. Essa consiste nel proiettare graniglie abrasive sulle superfici da trattare, operando ad elevate pressioni (A). Le apparecchiature per la sabbiatura comprendono un compressore molto potente (7-10 m3/min con una pressione di 6-7 bar), azionato da un motore elettrico o Diesel, della potenza di 50-60 HP, collegato con apposita tubazione ad un silos di alimentazione della graniglia (B). Questa viene proiettata sulle superfici da trattare tramite apposito ugello (tubo Venturi) (C). Per trattare il cemento (vasche) o superfici metalliche esterne si impiegano abrasivi naturali quali la sabbia di fiume, materiale non recuperabile, poco costoso, abbastanza efficace, ma con l’inconveniente di provocare molta polvere. Per le superfici interne dei contenitori si utilizza invece la graniglia metallica costituita da ghisa, che presenta possibilità di recupero previa ventilazione. Esistono anche abrasivi sintetici, ma non vengono impiegati per l’elevato costo. Le incisioni profonde originate da questi trattamenti migliorano l’ancoraggio dei rivestimenti alla superficie.