capitolo 9
ALTRI CONTENITORI
Le prime esperienze di imbottigliamento del vino, in contenitori di materiale plastico risalgono al 1962 in Francia con bottiglie di PVC. I risultati non furono però positivi, dal momento che bottiglie da un litro, con spessore 0,3 mm, peso 49 g e colore ambra scuro, riuscirono a conservare un vino rosso non oltre 2-3 mesi, a causa della forte ossidazione dovuta alla permeabilità del materiale.
I notevoli vantaggi delle materie plastiche (leggerezza, praticità, basso costo) hanno incentivato il proseguimento degli studi rivolti ad ottenere contenitori idonei. Negli Stati Uniti negli anni 1965-1977 trova notevole diffusione, per bevande gassate, un polimero a base di acrilonitrile (PAN), presto abbandonato per le eccessive cessioni.
PET (Polietilene tereftalato)
Impiegato nel settore alimentare dal 1975 è un polimero che appartiene alle resine poliestere termoplastiche e si ottiene per esterificazione (policondensazione) dell’acido tereftalico, o del suo estere dimetilico, con il glicole etilenico (A).
La formazione della bottiglia avviene in due passaggi distinti: in un primo tempo si procede allo stampaggio della preforma, che solo successivamente verrà modellata secondo le esigenze.
Stampaggio: dopo polimerizzazione a circa 280 °C ed essiccamento del prodotto (trattamento con aria a 175-185 °C) il PET viene ridotto in granuli e trasformato, per estrusione o iniezione, in preforme tipo provetta. La successiva bottiglia sarà ottenuta partendo da questo manufatto attraverso operazioni di stiramento e soffiaggio.
Formazione della bottiglia: si opera a temperature comprese fra 90 e 110 °C (poco superiori alla transizione vetrosa) per evitare la cristallizzazione del polimero che provocherebbe una riduzione della trasparenza. In genere lo stiro longitudinale e trasversale interessa solo le pareti e lascia inalterati l’imboccatura ed il fondo della bottiglia. La trasformazione da preforma a bottiglia (bi-orientazione) viene eseguita da una sola macchina dove l’orientazione in senso verticale avviene con un’asta di stiro che spinge all’interno della preforma e quella orizzontale dall’azione del soffio di aria compressa.
Le bottiglie di PET offrono una serie di vantaggi (per altro comuni a diversi contenitori alternativi al vetro), riassumibili in bassi costi di produzione, buona resistenza agli urti, estrema leggerezza e una facilità di lavorazione che consente di plasmare ogni tipo di forma e dimensione (B, C).