capitolo 10
TAPPI DI SUGHERO
Struttura fisica del sughero
Il sughero è un tessuto costituito da cellule morte di forma prismatica (40-200 milioni per cm3) sovrapposte in piani ordinati e regolari senza alcuno spazio intercellulare (Fialho, 2001); in più anni di crescita regolare, il suo spessore può raggiungere alcuni centimetri (Pereira, 1992). Le cellule suberose vengono prodotte dal fellogeno in strati annuali ben riconoscibili (anelli di crescita), con spessore variabile in funzione di fattori climatici ed eco-pedologici. Fenomeni accidentali, come la defogliazione causata da parassiti, provocano accrescimenti più contenuti. Le pareti si presentano più o meno ondulate, in virtù del periodo di accrescimento, che influisce sulla densità del tessuto (Baptista e Vaz, 1993).
La struttura cellulare del sughero influisce sulle sue proprietà meccaniche e fisiche (A, B), quali ad esempio la densità e l’elasticità. Il sughero è un materiale molto leggero, la cui densità varia da 120 a 240 kg/m3 in funzione di: dimensione delle cellule, rapporto tra cellule primaverili ed autunnali, grado di corrugazione della parete, volume delle lenticelle, presenza di inclusioni legnose (Cumbre et al., 2000, Pereira, 2007). Anche il processo di lavorazione incide in maniera determinante sulla densità, in quanto la bollitura riduce l’ondulazione della parete cellulare facendo aumentare il volume vuoto della cellula.
Nel sughero sono presenti, in senso radiale (ossia nello spessore della plancia), dei canalicoli detti lenticelle preposti ai necessari scambi gassosi della pianta con l’esterno e che, nel tappo monopezzo, risultano sempre disposti nel senso della larghezza (Gil, 1998). Al loro interno è contenuta una polvere bruno-rossiccia, costituita da cellule morte (polvere rossa), che va allontanata durante la lavorazione del tappo, per evitare la sua caduta nel vino durante la tappatura.