capitolo 10

TAPPI DI SUGHERO

Produzione dei tappi

Agostino Pintus
Il mercato offre diverse tipologie di tappi di sughero (monopezzo, compensati o multipezzo, agglomerati, tappi tecnici 1+1 o 2+0, per spumanti e con testina per liquori) per la produzione dei quali sono necessarie apposite lavorazioni. Alcune fasi importantissime, che precedono la trasformazione del sughero, sono però comuni a tutti: la stagionatura delle plance nei cortili dei sugherifici, la bollitura e, a volte, la seconda bollitura ed infine la classificazione delle plance in base alla qualità per destinarle alla produzione dei diversi tipi di tappo.

Tappi monopezzo (o in sughero naturale)

Rappresenta la categoria che ha dato origine, nella seconda metà dell’800, all’industria di trasformazione del sughero e che, ancora oggi, la caratterizza.

La produzione può essere suddivisa in diverse fasi consecutive.

Tiratura in bande: dopo la bollitura, le plance ammorbidite, appiattite e con un’umidità consigliata intorno al 16%, vengono tagliate in bande in senso perpendicolare alla loro lunghezza, larghe poco più rispetto all’altezza nominale che avrà il tappo finito e pronto all’uso (A).

Fustellatura: dalle bande si ricava il turacciolo mediante macchine fustellatrici costituite da lame tubolari rotanti perfettamente affilate, che penetrano nel sughero ed estraggono il tappo (B). È auspicabile utilizzare per questo tipo di lavorazione sughero “calibrato”, ovvero di spessore sufficiente a ricavarne un tappo, senza creare eccessivi scarti di lavorazione (C). Il diametro interno delle lame deve essere superiore al diametro nominale dei tappi pronti all’uso. Il tappo grezzo viene poi sottoposto agli interventi di rifinitura, timbratura, lubrificazione e sterilizzazione descritti in seguito.