capitolo 11

CHIUSURE ALTERNATIVE

Tappi sintetici: processo produttivo

Stefano Gozzelino, Simone Lavezzaro
Utilizzata fin dagli anni ‘70 del secolo scorso, la capsula a vite è sempre stata associata a vini di scarsa qualità e pronta beva. Ciò ha creato nell’immaginario del consumatore un binomio “tappo a vite = vino scadente” che solo il moderno ampliamento del mercato globale e quindi la concorrenza di vini provenienti dal Nuovo Mondo, come Australia e Nuova Zelanda, è riuscita a sdoganare. In quei paesi infatti, il tappo a vite è ormai una realtà consolidata anche per prodotti di alta gamma, confermando quanto la tradizione possa condizionare nel XXI secolo le scelte dei consumatori (A).

Produzione del tappo a vite

Esso è costituito essenzialmente da un involucro di alluminio, materiale duttile, malleabile, leggero e resistente, che ben si presta sia all’imbutitura a freddo in fase di produzione, sia alla deformazione durante l’imbottigliamento.

La produzione prevede la fusione di più strati (pani) di una lega di alluminio (caratterizzata da tenori elevati di ferro e silicio) ad oltre 700 °C e prosegue con la colata in forme piane e successive serie di laminazioni a caldo e a freddo.

Il costo elevato delle macchine preposte a queste funzioni orienta i produttori di capsule ad acquistare la lamiera di alluminio pronta all’uso da ditte specializzate nella laminazione, che conferiscono fogli di 1 m2 circa con uno spessore di 0,22 mm.

Le lamiere vengono quindi destinate alla verniciatura interna ed esterna, che precedono la stampa litografica della testa, sempre decorata prima della fase di imbutitura (B). La parete della capsula, invece, può essere decorata prima o dopo l’imbutitura a seconda del risultato estetico desiderato. La parete litografata prima della produzione prevede lo stampaggio di disegni opportunamente alterati, in posizioni progettate per le successive deformazioni, permettendo di ottenere, a lavorazione ultimata, una grafica coerente con il risultato estetico voluto. è pur vero che, durante la formazione della capsula, si assiste ad una certa perdita di nitidezza della decorazione con un risultato estetico non impeccabile, per quanto assolutamente valido. Per ovviare al problema si può effettuare la decorazione serigrafica su capsula già formata, ottenendo una miglior definizione.

Le lamine opportunamente decorate vengono tagliate a metà, fustellate (C) e, subito dopo, le rondelle piatte vengono destinate all’imbutitura a freddo (D) che con una sola operazione, estremamente veloce, modella la capsula alla tipica forma cilindrica (E).