Utilizzata fin dagli anni ‘70 del secolo scorso, la capsula a vite è sempre stata associata a vini di scarsa qualità e pronta beva. Ciò ha creato
nell’immaginario del consumatore un binomio “tappo a vite = vino scadente” che solo il moderno ampliamento del mercato globale e quindi la concorrenza di
vini provenienti dal Nuovo Mondo, come Australia e Nuova Zelanda, è riuscita a sdoganare. In quei paesi infatti, il tappo a vite è ormai una realtà
consolidata anche per prodotti di alta gamma, confermando quanto la tradizione possa condizionare nel XXI secolo le scelte dei consumatori (A).