capitolo 1
STORIA DEI CONTENITORI
Anni ‘70 - Vengono immesse sul mercato le valvole a sfera di ottone cromato a cui seguiranno le versioni di acciaio inossidabile
1970 - Inizia la diffusione dei recipienti per la cantina di acciaio inossidabile
1970 circa - Arturo Bersano riscopre l’uso della Poirinetta, della Piemontese, della Valle Belbo e della Pinta, forme cadute in disgrazia con il dominio napoleonico
1970 circa - Viene codificato il bicchiere da degustazione tipo ISO usato nelle degustazioni ufficiali. Generalmente si tratta di un bicchiere di mezzo cristallo, cioè un vetro con il 9% di piombo
1971 - Inizia, in cantina, la grande diffusione dei recipienti di acciaio inox
1971 - In Svizzera si sperimenta il tappo a vite su vini di qualità (Chateau Haut-Brion) e da invecchiamento, abbandonato nel ‘79 per difetti delle guarnizioni
1973 - Quale contenitore tipico per i vini della zona, l’Unione produttori Vini Albesi sceglie la bottiglia “Albeisa”, nota, con forme simili, già prima di Napoleone
1974 - Vengono sperimentate in Italia le bottiglie di PVC con scarsi risultati
1975 - Diffusione delle capsule termoretraibili
1975 - Inizia, a Firenze, il confezionamento di acqua non addizionata di anidride carbonica in cartoni TBA (Tetra Brik Aseptic) con la produzione di 2,5 milioni di contenitori che sono diventati 318 milioni nel 1989
1975 - Negli USA le ditte Almaden, Giurano e Delicato sperimentano i primi bag-in-box. I risultati sono promettenti anche se permangono problemi a livello dei materiali e per la tenuta delle valvole
1975 - Primi impieghi del bag-in-box
1975 - Primo impiego, a livello europeo, dei kegs per il vino
1976 - In Australia, le cantine Yalumba commercializzano le prime bottiglie di vino chiuse con tappi a vite
1977 - Decolla, negli Stati Uniti, l’impiego del bag-in-box
1978 - A Padova viene avviato il primo esperimento di raccolta e riciclo del vetro
1978 - Confezioni in accoppiato di polietilene, cartone e alluminio per il vino
1978 - Il bag-in-box inizia una rapida diffusione in Francia
1978-79 - Vengono prodotti i primi vetri verdi ossidati con protezione dai raggi ultravioletti
Fine anni ‘70 - Declino netto delle botti di tutti i tipi e riduzione o cessazione dell’attività da parte di molte industrie produttrici
Fine anni ‘70 - Inizia il declino delle vasche di cemento
Anni ‘80 - Sperimentazione di un tappo di polietilene espanso, simile ad un tappo di sughero ed estraibile con un normale cavatappi
Anni ‘80 - La scelta delle rondelle e dei tappi con il sistema elettronico diviene una realtà per le aziende all’avanguardia
1980 - Il Consorzio produttori Barolo e Barbaresco di Alba presenta il bicchiere tipo Piemonte (ideato da Renato Ratti), molto panciuto alla base che va restringendosi alla sommità, utilizzato per la degustazione di vini rossi di lungo invecchiamento
1980 - Inizia a diffondersi nel nostro Paese la botte piccola (barrique), ma non tutti i bottai seguono questa via, per cui si apre spazio all’importazione
1980 - Produttori svizzeri utilizzano in massa il tappo a vite sullo Chasselas. Vengono utilizzati milioni di capsule fino a raggiungere i 10 milioni nel ‘90
1982 - Confezione del vino in lattina
1983 - Inizia la raccolta differenziata dei rifiuti (principalmente vetro) in alcune grandi città italiane
1983 - La Corovin è la prima cantina italiana a commercializzare vino confezionato in Tetra Brik Aseptic. Nel 1990 questa sola cooperativa ha confezionato 25 milioni di litri con questo imballaggio
1985 - Diffusione delle etichette autoadesive
1985 - Produzione di un tappo da spumante con camera di ricezione delle fecce, per evitare il dégorgement
1986 - Autorizzazione ministeriale D.M. 1/2/86 (G.U. 32 dell’8/2/86) per l’immissione in via sperimentale del vino nei contenitori moderni
1986 - La ditta Francesco Cinzano & C. di Santa Vittoria d’Alba (CN), oggi Diageo, allestisce un museo che, attraverso 140 bicchieri, racconta insieme alla storia del bicchiere, anche quella del vetro, coprendo un arco di tempo che va dal VI secolo a.C. ai giorni nostri
1987 - La Reg. CEE 822/87 del 27/3/87 legalizza la commercializzazione dei vini frizzanti in contenitori fino a 60 litri (in precedenza il limite era di 3 litri) consentendo l’impiego dei kegs
1988 - Autorizzazione in via definitiva dei contenitori di poliaccoppiato multistrato e di polietilentereftalato (PET). È consentita inoltre la sperimentazione di altri materiali (D.M. 11/2/88 G.U. n. 45 del 24/2/1988)
1989 - La legge n. 37 della Regione Sardegna tratta della “Disciplina e provvidenze a favore della sughericoltura e dell’industria sughericola”, con lo scopo preminente di rilanciare il settore
Anni ’90 - Nascono le valvole a farfalla che consentono una grande igienicità
1990 - La legge n. 475/88 stabilisce che con il 1° gennaio i Comuni dovranno iniziare, tramite la costituzione di consorzi, la raccolta differenziata dei rifiuti solidi urbani (vetro, carta, lattine, plastica)
1990 - Introduzione della guarnizione di saranex nel tappo a vite
1991 - È in atto un consistente ritorno alla botte media, mentre si stabilizza il mercato della barrique
1991 - I regolamenti CEE 2356/91 e 2357/91 vietano l’impiego delle capsule di piombo a partire dall’1/1/1993
1991 - Iniziano a diffondersi le capsule di stagno puro
1991 - Produzione di tappi richiudibili di polietilene, muniti di capsula di tenuta e di aggraffaggio alla bottiglia
1997 - Nasce il CO.RE.VE, consorzio per il recupero e il riciclo dei rifiuti d’imballaggio in vetro generati nel nostro Paese
2000 - Qualche tecnico enologico ripropone la vasca di cemento, considerandolo un buon contenitore anche per grandi vini
2000 - In Italia si costruiscono circa 20.000 barriques all’anno e se ne importano circa 60.000 soprattutto dalla Francia
2000 - Primo “Riesling” australiano di qualità imbottigliato con tappo a vite, seguito da prestigiosi vini californiani
2001 - Nasce il New Zeland Screw Cap Wine Seal Initiative. Molti vini chiusi con screw cap vengono analizzati dall’Australian Wine Research Institute
2003 - Diffusione del tappo a vite in Cile e Canada
2003 - Vengono presentati all’Università di Oppenheim Geisenheim e alla fiera Pro Wein di Dusseldorf i primi tappi di vetro
2004 - Produttori francesi, italiani e tedeschi utilizzano il tappo a vite per diversi vini. In Nuova Zelanda l’80% dei vini vengono chiusi con tappi a vite, il 60% in Svizzera e il 25% in Australia
2005 - Si costruiscono serbatoi parte di acciaio inox e parte di legno
2005 - Aziende prestigiose come Coppo, Marchesi di Gresy e Settesoli conducono prove su tappo a vite e introducono l’utilizzo della “Wine cap” per vini destinati all’export
2007 - Gregor Christie crea una membrana superimpermeabile che, applicata all’estremità del tappo di sughero, elimina il TCA (Tricloroanisolo) responsabile del “sentore di tappo”
2007 - Sperimentazioni circa l’utilizzo dei “raggi gamma” nella sterilizzazione delle barrique
2008 - In Italia si costruiscono circa 15.000 barriques all’anno e se ne importano circa 40.000 soprattutto dalla Francia
2008 - Viene lanciata la prima lattina con tappo richiudibile
2008 - Inizia la produzione dei tappi di vetro per vino
2010 - Brevettato il tappo a corona “3D”, ovvero con la possibilità di deformazione in bassorilievo del pannello centrale, rendendo applicabile scritte o marchio aziendale
2010 - Bottiglie in PET con barriera multistrato (polietilene tereftalato + nylon + catalizzatori metallici) per ridurre il passaggio all’ossigeno
2011 - Si sviluppano sempre in maggior misura le etichette con tecnologia Rfid, dotate di microchip in grado di fornire utili informazioni riguardanti il vino contenuto
2011 - Si ritaglia sempre più spazio il vetro decorato con stampa serigrafica a caldo indiretta, cambio molecolare del colore del vetro ed inserti in resinatura tridimensionale