capitolo 2
BOTTI DI LEGNO
La parte del tronco utilizzata dal bottaio è il durame o massello, corrispondente alla zona centrale del tronco (A), costituita da cellule xilematiche fisiologicamente morte, che hanno subito il processo di duramificazione (trasformazione dell’alburno in durame), ricche in sostanze quali gomme, polisaccaridi, acidi organici, tannini, sali minerali, fenoli, ecc. che in parte passeranno al vino durante l’affinamento.
Durante tale processo i vasi legnosi un tempo funzionanti vengono occlusi da estroflessioni di cellule parenchimatiche dette tille che assicurano la tenuta del legno al passaggio del liquido. La mancata produzione di tille (es. Quercus rubra) perciò rende inutilizzabile il legno per la fabbricazione di botti; al contrario, grazie alla grande tillosità, Q. alba agevola l’ottenimento delle doghe, anche con il metodo per segagione.
Viene scartato invece l’alburno (B, C), parte viva e funzionante esterna al durame; esso non possiede requisiti meccanici e organolettici appropriati per la costruzione della botte, infatti è la parte di tavola che durante la stagionatura si sfaglia, ed è facilmente distinguibile per la colorazione più chiara rispetto al massello. Lo stesso dicasi per il parenchima midollare, zona centrale di scarsa resistenza meccanica e dove spesso si trovano difetti, marciumi, fenditure.