capitolo 2

BOTTI DI LEGNO

Costruzione delle botti piccole

Giacomo Citron, Albino Morando

Refilatura

Sulle tavole stagionate si procede alla refilatura, eliminando tutto l’alburno presente ai due lati (A). La lama interviene anche nel centro della tavola eliminando l’anima, ovvero la zona midollare che, oltre a possedere scarse proprietà meccaniche, quasi sempre manifesta evidenti fessurazioni che compaiono durante la stagionatura. ll legno che andrà in produzione sarà quindi costituito solo da durame (B).

(A) - Gli scarti di lavorazione
In genere sono rappresentati da doghe danneggiate durante la stagionatura, in fase di curvatura, oppure nelle operazioni di refilatura, dove si cerca di ricavare il più possibile durame, scartando corteccia e alburno. Le parti scartate possono essere elevate, superando spesso il 50%. In questa fase la frazione di scarto sulle doghe tagliate a spacco è inferiore dal momento che si parte da materiale già accuratamente selezionato alla fonte. Il legno messo da parte può venire destinato ad altri impieghi (mobili, pavimenti, rivestimenti), dove trova molti estimatori per la durezza e la venatura caratteristica. Tali differenti impieghi del rovere consentono di scegliere al meglio per ogni applicazione dal momento che, per le botti, sono richiesti legni duri, compatti ed elastici, mentre per l’arredamento si preferiscono materiali teneri, dolci, non “nervosi”, non importa se porosi. Una buona parte, infine, viene utilizzata per l’alimentazione dei bracieri.