capitolo 4

SERBATOI DI PRFV

Composizione dei PRFV

Albino Morando

I primi impieghi di resine poliestere rinforzate con fibre di vetro (PRFV) risalgono al 1942, utilizzate nella costruzione di protezioni antiproiettili per i serbatoi carburante degli aerei da combattimento e parabole girevoli di radar, a motivo della notevole resistenza meccanica, unita ad un peso specifico limitato. Nel dopoguerra, il progresso e la diffusione di questo materiale composito è stato estremamente rapido, con innumerevoli applicazioni nei più svariati settori quali arredamento, automobilismo, articoli sportivi, industrie chimiche, componentistica a tutti i livelli, armamenti, ecc.

Le prime applicazioni alimentari risalgono al 1960 circa, ad opera della ditta “Vetroresina”, dalla quale deriva il nome gergale di questo materiale. La grande diffusione iniziò qualche anno dopo con il sorgere di nuovi stabilimenti, espansi in poco tempo per soddisfare le crescenti richieste del mercato. Erano gli anni del petrolio a basso costo; l’acciaio inossidabile rappresentava ancora un lusso, la produzione di vino era in crescita. Questa congiuntura favorevole stimolò l’inventiva dei costruttori di serbatoi portando, in breve, alla creazione di nuove forme, svariate dimensioni (da poche decine di litri a 2.000 hL per i recipienti trasportabili e capacità maggiori, fino a 8.000 hL per quelli costruiti sul posto) e recipienti speciali (semprepieni, isotermici, fermentini). Con l’aumento dei prezzi dei prodotti petroliferi e l’accresciuta competitività dell’acciaio inossidabile favorita dall’automazione, si è attenuato il vantaggio economico del PRFV con una progressiva diminuzione che continua tutt’ora.