capitolo 1 STORIA DEI CONTENITORI Origini - 800 Albino Morando, Daniela Bussi Anfore, bronzo, argilla, silicati, soffiatura KEYWORDS Indichiamo, in ordine cronologico, alcune tappe salienti della storia dei contenitori. Si tratta di un argomento estremamente vasto e vario perché forgiato e sviluppato da un’infinità di protagonisti. Bello perché inserito in tutto il contesto di questi 6.000 anni di storia dell’uomo. Pensiamo solo alla botte: non è certo stato solo un contenitore per il vino, ma per le granaglie, la polvere da sparo, le acciughe, i distillati, l’aceto, il sidro, la birra, ecc. - Il vetro è già conosciuto in Egitto ed in Medio Oriente dove viene utilizzato per l’invetriatura di oggetti di uso quotidiano e per la costruzione di monili (es. collane) 4000 a.C. . - In Mesopotamia il vasellame viene lavorato al tornio 3000 a.C . - Si sviluppa a Creta la civiltà del bronzo 3000 a.C - Probabili primi impieghi di oggetti totalmente di vetro 3000 a.C. . - In alcune raffigurazioni della civiltà sumera si vedono due persone che bevono con due cannucce da un unico vaso, probabilmente di argilla. Gli antenati dei bicchieri erano realizzati in diversi materiali: corna di animali, argilla, legno o pietra scavati e metalli 3000 a.C . - Dipinto su tomba egizia raffigurante il mestiere di bottaio 2700 a.C . - Risale a quest’epoca il più antico manufatto di vetro reperito: è una canna a mosaico in vetro soffiato attribuibile alla XII dinastia egiziana, oggi conservata nell’Antiquarium di Berlino 2000 a.C - In Egitto, conservazione del vino in recipienti di creta e di legno 1800 a.C. - In quest’epoca i Fenici vennero a contatto con la civiltà egizia apprendendo la tecnica di fabbricazione del vetro di cui divennero i maggiori esportatori diffondendola nel Mediterraneo. La pasta vitrea si otteneva fondendo ad alte temperature i silicati di calcio, abbondanti sulle spiagge dell’attuale Libano, cosa che permise lo sviluppo di un’industria del vetro fiorente, con la produzione di oggetti di pregio colorati con pigmenti minerali 1600-200 a.C. - Le vetrerie egiziane di Tel-El-Amarna, Lisht e Gurob fabbricavano già bicchieri e vasi vitrei con sabbia, soda e ossido di rame, esportati anche in Mesopotamia, Siria, Palestina e Cipro come dimostrato da vari reperti archeologici XIV sec. a.C. . - È di questo periodo il più antico relitto in cui sono stati rinvenuti lingotti di vetro, quello di Uluburun, che naufragò presso la Turchia meridionale XIV sec. a.C - A Tell-El-Amarna sono stati riportati alla luce resti di forni per la produzione del vetro, che potevano arrivare ad una temperatura di 1000 °C 1400 a.C. - Pigiatura con i piedi entro recipienti di muratura in reperti egizi 1350 a.C. - In questo periodo i Fenici sviluppano molto l’artigianato del vetro 1000 a.C. - Reperti archeologici dimostrano che il sughero veniva già utilizzato per chiudere le anfore vinarie dei popoli mediterranei Epoca Pre-Romana - Fiorisce la civiltà Etrusca. Uno dei principali contenitori per il commercio vinicolo da questa prodotto era il realizzato in bucchero, una tipica ceramica etrusca fatta di argilla, manganese e carbone. Era nero e lucido, come metallo, spesso decorato con graffiti e scanalature 950 a.C. kantharos - In Mesopotamia si costruiscono contenitori partendo da blocchi di vetro che vengono scavati e levigati 700 a.C. - La vinificazione presso Egizi, Greci, Etruschi avveniva anche con la fermentazione in cisterne di muratura o scavate nella pietra. Successivamente il vino passava in ampi vasi di terracotta per l’affinamento e quindi nelle anfore, recipienti tipici per la conservazione e il trasporto Evo antico - Si fanno molteplici riferimenti ai contenitori per la conservazione del vino che potevano variare da anfore in terracotta, otri in pelle o botti di legno Vecchio e Nuovo Testamento - I Romani facevano uso di valvole per regolare il deflusso dei liquidi. Erano in bronzo, del tipo “a maschio”, e venivano utilizzate nei loro imponenti acquedotti per la distribuzione di acqua potabile Epoca romana - Nel nordovest dell’Italia e in Slovenia si diffonde la situla, vaso in bronzo troncoconico con un manico arcuato e, spesso, un coperchio VII-IV sec. a.C. - Gli Etruschi conoscevano ed utilizzavano le malte pozzolaniche 600 a. c . - Risale a quest’epoca la coppa di ossidiana nera (tipo di roccia vulcanica con aspetto vetroso) custodita a Santa Vittoria d’Alba, nella Diageo Glass collection del museo Cinzano VI sec. a.C. - Il viticoltore e commerciante agrigentino Gellia conservava il vino in vasche scavate nella roccia, rese inassorbenti con pece 581 a.C. - Risale a quest’epoca il reperto in sughero più datato, come chiusura di un’anfora ateniese V sec. a.C. - Sui vasi neri decorati con figure rosse tipici dell’epoca si illustrano uomini disposti a cerchio che sollevano coppe a doppio manico 500 a.C. - Secondo Erodoto le prime botti di legno potrebbero essere state costruite con tronchi di palma dagli Assiro-Babilonesi 484-430 a.C. - Diogene di Sinope detto il Cinico vive in una botte di legno 413-323 a.C. - Secondo la leggenda Attilio Regolo muore, per mano dei Cartaginesi, in una botte irta di chiodi fatta rotolare lungo un pendio 247 a.C. - Probabilmente in Siria, viene scoperta la tecnica della soffiatura del vetro, ripresa dai Romani, che la diffonderanno nel loro Impero 200-100 a.C. - Pezzi di carta trovati in tombe di ricchi cinesi 177-141 a.C. - Si attribuisce ai Fenici l’invenzione della canna per la soffiatura del vetro che ne facilita la lavorazione e viene utilizzata, per certe produzioni, ancora oggi 100 a.C. - Catone, Vol. I, cap. XI, 70 “Lega le botti di legno di quercia con il piombo e fasciale con tralci secchi di vite; poi introdurrai nelle fessure del mastice fatto di cera, resine e zolfo sciolti al fuoco ed ai quali aggiungerai del gesso per renderlo denso, e con esso spalma le botti” 95-40 a.C. - Nel Lopnur, in Cina, sono stati ritrovati dei frammenti di carta di canapa risalenti a tale epoca 49 a.C. - Grazie alla diffusione dei vini italiani nasce un’industria dei recipienti adatti al loro trasporto e consumo. Un tipico vaso latino di terracotta, usato per la fermentazione, era la dolia, simile ai pithoi greci. Aveva una capienza di 800-1200 litri e spesso era parzialmente interrata per evitare rotture. Se tenuta all’aperto era dotata di un coperchio, anche sferico, e talvolta veniva verniciata con impasti di resina e cera o gesso triturato per isolarla I sec. a.C.-II sec. d.C. - Strabone scrive che nella Gallia Cisalpina si costruivano botti più grandi di una casa ed una testimonianza in questo senso viene da Plinio che raccomanda di entrarvi con prudenza per il pericolo di asfissia 64 a.C.-24 d.C. - Plinio “…presso le Alpi mettono il vino in vasi di legno cerchiati per evitare che si agghiacci per il gran freddo invernale…” 23-79 d.C. - È di quest’epoca il bicchiere di vetro verde azzurrato conservato sempre presso la collezione Diageo a Cinzano 50-100 - Plinio racconta che l’uva veniva pigiata in posizione più alta rispetto al , sovente costituito da cisterne in muratura, affinché il mosto potesse spostarsi solo per caduta 79 d.C. locus vinarius - In un dizionario cinese viene descritta la produzione di un tipo di carta ottenuta con cascami di seta. Altre fonti datano al 12 a. C. la produzione di carta, sempre con cascami di seta 100 - Prime raffigurazioni della botte visibili sulla colonna Traiana, inerenti scene che descrivono i preparativi dell’imperatore Traiano per le guerre daciche 101-107 - Figure di botti sull’Arco di Trionfo di Settimio Severo eretto in occasione della vittoria sui Parti 187 - Sembra che si possa far risalire a tale epoca e per opera dei Romani l’abbinamento dei recipienti di vetro alla chiusura di sughero 200 - Un’importante conferma della notevole diffusione della botte nel Nord Italia viene dagli scritti di Vetruvio ed Erodiamo i quali riferiscono che Massimino il Trace riuscì a costruire in breve tempo un ponte sull’Isonzo, servendosi di botti legate insieme e riuscendo in questo modo ad oltrepassare rapidamente il fiume e fermare i barbari 238 - Una legge di Costantino include i vitrarii nelle 35 professioni esenti da incarichi pubblici per consentire loro di perfezionare la tecnica. I prodotti romani erano infatti piuttosto disadorni, contrariamente ai manufatti siriani, più ricchi e colorati 337 - Con la decadenza dell’impero romano si diffonde il “vetro teutonico”, di color verdastro o giallo-bruno per la presenza di carbonato di potassio che sostituisce la soda proveniente dal Mediterraneo IV sec. - Vengono reperite anfore vinarie romane chiuse con sughero 473 - Sotto la dinastia cinese dei Tang viene fatta conoscere al mondo la carta cinese: successivamente sorgono cartiere a Bagdad, in Egitto ed in Marocco 751 Palmenti scavati nella roccia utilizzati per la pigiatura I contenitori di creta, per il loro basso costo, disponibilità e facile impiego, erano i più comuni e diffusi in tutta l’antichità, sia per il vino che per acqua, olio e altri liquidi Valvola tronco-conica di bronzo utilizzata negli acquedotti dell’antica Roma Vasche scavate nella pietra impiegate anche per la pigiatura coppa in ossidiana conservata nella Diageo Glass Collection di Cinzano (CN) Botti in fase di imbarco (Colonna Traiana) Botte di legno ricavata da un tronco scavato (Museo Ratti) Dolium di grandi dimensioni (Museo Bersano) bicchiere di vetro verde-azzurro (Diageo Glass Collection, Cinzano)